Nus, palloncini azzurri e fiori bianchi per l’ultimo saluto a René Martinetti

Il parroco di Nus nonché zio del ragazzo, don Giuliano Albertinelli, ha invitato i presenti ad affrontare il lutto aggrappandosi alla “fede che dona consolazione e speranza”.
La folla riunitasi nella chiesa di Nus
Cronaca

Una folla commossa si è stretta oggi, giovedì 18 agosto, attorno alla famiglia di René Martinetti per dire addio al piccolo, vittima di un grave incidente stradale in moto verificatosi venerdì 12 agosto scorso. All’interno della chiesa di Nus gremita di persone, parenti, amici e compagni di scuola hanno salutato il ragazzo, scomparso prematuramente a soli undici anni, ricordato dalle toccanti parole del parroco del paese nonché suo zio, don Giuliano Albertinelli.

“Dire grazie”

Nel corso della sua omelia, don Giuliano ha invitato tutti gli affetti di René a gioire per il gesto di altruismo compiuto dai suoi genitori che, grazie alla scelta di donarne gli organi, hanno potuto contribuire a salvare altri bambini regalando loro una vita lunga e serena ricolma di piccole gioie e piccole fortune.

“Il 27 di settembre René avrebbe compiuto dodici anni e dobbiamo ringraziare Dio per avergli permesso di raggiungere questo traguardo mancato circondato dall’amore dei suoi genitori e dei suoi amici – ha esordito il parroco del paese -. Non si tratta né si tratterà mai di un addio bensì soltanto di un arrivederci in quel Signore del quale egli è ora specchio immortale che accompagnerà negli anni tutti i suoi cari dando loro pace e consolazione in attesa dell’eterna beatitudine dei Cieli”.

L’ultimo saluto a René Martinetti
L’ultimo saluto a René Martinetti

 

“Vivere la fede come un dono”

Ringraziando i presenti per la vicinanza e l’affetto dimostrati a René e alla sua famiglia, don Giuliano ha voluto insistere sull’importanza di vivere la fede con verità e non con ipocrisia, considerandola un dono di forza e speranza anche nel lutto.

“Il Signore, morto in croce per noi caricandosi sulle spalle la sofferenza di tutta l’umanità, non ha purtroppo la capacità di cancellare il dolore, ma essendo un Dio di amore può consolarci e abitare la nostra sofferenza aiutandoci a sopportarla e soprattutto a portarla sulle nostre spalle – sono state le sue convinte parole -. So che è difficile rendere grazie quando il cuore è ricolmo di lacrime però il nostro credo è per noi un regalo immenso e un grande sostegno in modo particolare nell’oscurità”.

L’addio dei coetanei

Al termine delle esequie, alcuni dei suoi compagni di scuola e amici hanno voluto ricordare il ragazzo omaggiandolo con un colorato lancio di palloncini bianchi e azzurri nel cielo da poco rischiaratosi, salutandolo in coro con un timido “Ciao René” tra gli applausi commossi dei presenti.

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