Oltre 18 anni di carcere per una banda di ladri di rame, entrata in azione a Pollein nel 2015

I sei individui, tutti di origini romene, erano stati rintracciati da Carabinieri, Questura e Polizia stradale all’inizio del mese di giugno di due anni fa, quando avevano tentato un furto nel centro raccolta rottami dei fratelli De Moro.
Il tribunale di Aosta
Cronaca

Si è chiuso oggi, mercoledì 15 novembre, con condanne per un totale di oltre diciotto anni di carcere il processo nato da un tentativo di furto di rame, verificatosi a Pollein, nel giugno 2015. Gli imputati erano sei, tutti di origini romene ed erano stati rintracciati, nella notte dei fatti, da pattuglie di Carabinieri, Questura e Polizia stradale, dopo aver cercato di rubare all’interno del centro raccolta rottami dei fratelli De Moro (che tratta anche la compravendita di materiale ferroso). 

La pena più alta, vale a dire tre anni e sei mesi di reclusione, oltre a 1.400 euro di multa, è stata inflitta a Constantin Acatrinei (42 anni). Poi, tre anni di carcere e mille euro di multa ciascuno a Ciprian Gureanu (40), Mihai Florea (37), David Copot (21) e Constantin Valentin Acatrinei (23). Infine, per Ioan Munteanu (28), due anni ed otto mesi e 800 euro. Tutti risultavano senza fissa dimora, domiciliati a Torino. La sentenza include anche, per ognuno, cinque anni di interdizione dai pubblici uffici.

Nella notte in cui la banda era entrata in azione, l’agenzia di vigilanza che sorvegliava, tramite videocontrollo, l’attività di Pollein aveva dato l’allarme alla centrale operativa dei Carabinieri. Gli uomini del Nucleo radiomobile dell’Arma, assieme ad una guardia giurata, erano accorsi sul posto, individuando il primo dei fermati, che fungeva da “palo”. Dopodiché, era partita la “caccia all’uomo”, in coordinamento tra le forze dell’ordine, scese in campo con numerose pattuglie, consentendo di individuare gli altri responsabili. 

Nell’ambito degli accertamenti, svolti essenzialmente attraverso le indagini delle telecamere della ditta in cui la banda si era introdotta e pubbliche, installate nei dintorni, erano anche stati operati dei fermi di indiziato di delitto, oltre ad essere stati rinvenuti pure due veicoli, poi risultati rubati nei giorni prima in Lombardia.

Per questo, alle accuse mosse agli imputati si era aggiunta anche la ricettazione. Su uno dei mezzi fermati era presente un’ingente quantità di rame sottratto alla ditta (era stato valutato un controvalore di un migliaio di euro), poi restituito ai legittimi proprietari (che avevano subito anche i danni derivanti dallo sfondamento del cancello del centro con un furgone). Con la sentenza di oggi, il giudice Tornatore ha disposto anche il sequestro di una vettura “Mazda”, sequestrata in quell’occasione.

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