La segnalazione di mancato rientro a casa dell'uomo era arrivata intorno alle 20.30. La macchina dei soccorsi, composta da Vigili del Fuoco, Sagf, Sav, 118, Forestale e Carabinieri si è subito messa in moto, con uomini e mezzi, e poco tempo dopo l'uomo è ritrovato.
Il fabbricato in legno ospitava una compostiera e un co-generatore del sistema di riscaldamento della struttura. Le cause del rogo sono in via di accertamento da parte dei Vigili del fuoco. Nessuna persona coinvolta.
Simulati, per quattro giornate, la scorsa settimana, tre scenari di soccorso a persona sugli impianti di risalita di Rhêmes-Notre-Dame e Pila (Gressan). Interessati, complessivamente, una quarantina di Vigili.
Le manette sono scattate ai polsi di un 37enne, che ha dato in escandescenza con i Carabinieri che volevano procedere ad un controllo della sua abitazione, e di un 49enne di cui la compagna ha segnalato angherie protratte da anni.
L’uomo, recuperato dal Soccorso Alpino Valdostano, risultava ipotermico ed è stato trasportato al “Parini” per gli accertamenti del caso. L’allarme è stato dato attorno alle 9.30 di oggi, lunedì 24 aprile, dal compagno.
È in fase di conclusione l'intervento di recupero dell'alpinista caduto in crepaccio sul Monte Rosa, a 4.400 metri, da parte del Soccorso alpino valdostano. Le sue condizioni, che appaiono buone, saranno valutate dal medico dell'equipaggio..
E’ accaduto nella tarda serata di ieri, giovedì 20 aprile. I due ragazzi, di nazionalità tedesca, erano da due giorni sull’isolotto nella zona di Pont-Suaz (Charvensod), ma il maltempo gli ha poi reso impossibile muoversi. Sul posto anche Vigili del fuoco e 118.
La sentenza, pronunciata nella serata di oggi, giovedì 20 aprile, rende definitive le condanne per associazione di tipo mafioso nei confronti di Bruno Nirta, Marco Fabrizio Di Donato, Roberto Alex Di Donato e Francesco Mammoliti.
Lo scontro, tra la Hyundai i10 su cui viaggiava l’uomo e un autocarro Renault, è avvenuto attorno alle 15 di oggi, mercoledì 19 aprile, sulla carreggiata in direzione Torino, poco prima dello svincolo di Volpiano.
L’incidente è avvenuto, attorno alle 4.30 di oggi, mercoledì 19 aprile, sul versante francese del massiccio, nell’area del rifugio dei Grands Mulets. Il ghiaccio si è staccato sul Dôme du Goûter, innescando una valanga che ha investito un gruppo di alpinisti.
Il provvedimento di confisca adottato dalla Corte d’Appello di Bologna e confermato dalla Corte di Cassazione è scaturito da ulteriori sviluppi dell'inchiesta Aemilia su una compagine ‘ndranghetista operante da anni nel territorio emiliano.
Un altro buttafuori abusivo è stato individuato nel weekend in un locale di Aosta. Sempre ad Aosta nel fine settimana la Polizia ha multato un bar trasformato in una discoteca e sedato una rissa davanti ad un locale, diffidando il gestore dello stesso bar.
I testimoni sono risultati concordi nel fatto che la vittima, Jean-Vincent Lausseure, 27enne monegasco, non ha seguito le tracce indicate dalla guida alpina Nicola Corradi, che lo accompagnava nell’uscita di eliski dello scorso 13 marzo.
Sulla questione, i giudici della Suprema Corte hanno annullato il decreto di confisca, stabilendo il rinvio alla Corte d’Appello di Torino per un nuovo giudizio sulla misura di prevenzione. La confisca, seguita al sequestro nel 2019, era scattata nell’aprile 2021.
L'incidente è avvenuto nella mattinata di oggi, lunedì 17 aprile, nei pressi della Capanna Margherita, a 4300 di quota, al confine con la Svizzera. L'alpinista tedesco di 38 anni è stato portato al Pronto soccorso dell'Ospedale Parini di Aosta.