Pedofilia online: perquisiti un assicuratore e un pensionato

Sono un assicuratore 60enne e un pensionato 50enne i due uomini coinvolti ad Aosta nell'operazione Nanny contro la pedopornografia online. Le abitazioni di questi due uomini sarebbero state in queste ore perquisite dai Carabinieri e dalla finanza.
Guardia di Finanza
Cronaca

Sono un assicuratore 60enne e un pensionato 50enne i due uomini coinvolti ad Aosta nell’operazione Nanny contro la pedopornografia online. Le abitazioni di questi due uomini sarebbero state in queste ore perquisite dai Carabinieri e dalla Guardia di finanza.

Nanny è il nome della vasta operazione internazionale contro la pedofilia online. A coordinare l’indagine in 28 paesi sono la procura di Firenze ed Eurojust. Dieci le persone finite per ora in manette in Italia, Usa, Francia e Portogallo, in tutto gli indagati sono 112. Il promotore del sodalizio criminale, secondo gli inquirenti, è un italiano, arrestato a Milano. L’operazione ha stroncato una rete mondiale di pedofili che, usando social network in Internet, sfruttava sessualmente bambini.

Gli italiani coinvolti sono 14 e oltre ai due uomini perquisiti in Valle d’Aosta, gli altri soggetti su cui si indaga arrivano dalla Lombardia, Lazio, Veneto, Friuli, Toscana, Sicilia e Puglia. Il reato contestato è associazione per delinquere finalizzata alla produzione e diffusione di materiale pedopornografico.

L’inchiesta è nata un anno fa da dettagliate denunce di Telefono Arcobaleno ed è stata svolta su scala internazionale dagli investigatori specializzati del Nucleo interforze investigativo telematico di Siracusa in collaborazione con i colleghi statunitensi di Ncis, coordinati dal procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi e dal sostituto Vincenzo Ferrigno. Congelati i dati informatici nei server statunitensi del social network, oscurato, cui aderivano numerose comunità di pedofili che reclutavano nuovi adepti e raccoglievano materiali pedopornografici. Il tribunale di San Diego in California ha ordinato le prime perquisizioni negli Usa, poi eseguite con successo dagli investigatori di Ncis in collaborazione con i colleghi italiani del Nit.

Successivamente i dati acquisiti negli Usa ed elaborati a Siracusa dagli specialisti del Nit hanno confermato la matrice italiana del sodalizio criminale nonchè la presenza di oltre 700 adepti sparsi in tutto il mondo, anche in Paesi come Arabia Saudita, Messico, Cile, Argentina, Qatar, Israele. Fittissimo lo scambio di migliaia di fotografie e centinaia di video a carattere pedopornografico, con bambini fino a 11 anni, ma anche neonati. I 700 pedofili aderivano attivamente al social network, che aveva il server a Dallas (Texas) immettendo foto e video pedopornografici, anche prodotti da loro, e si erano registrati fornendo generalità personali, account di posta elettronica, nonchè sottoscrivendo un documento in cui accettavano consapevolmente di iscriversi e partecipare ad una rete dedita alla pedopornografia. Sul social network agivano poi usando ‘nickname’. Il Nit di Siracusa ha rintracciato tutti gli ‘ip’ dei computer da cui era stato pubblicato il materiale illegale, risalendo così ai titolari. Oltre ai 700 adepti, il social network conta migliaia di frequentatori che hanno visionato le sue pagine.
 

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte