Pedone investito ad Antey, verso il giudizio immediato

Dalle consulenze disposte dal pm Carlo Introvigne è emerso come la morte dell’anziano sia conseguente ai traumi riportati nell’urto e che la vettura del fermato procedesse ad una velocità non adeguata.
Cronaca

C’è la richiesta di giudizio immediato all’orizzonte dell’automobilista 64enne, Giuseppe Aggio di Châtillon, che lo scorso 2 agosto era stato arrestato per aver investito ed ucciso il 93enne torinese Michele Di Mattia, ad Antey-Saint-André. Dalle consulenze disposte dal pm Carlo Introvigne è emerso come la morte dell’anziano sia conseguente ai traumi riportati nell’incidente e che la vettura condotta dal fermato procedesse a una velocità non adeguata al tratto stradale.

Il sinistro si era verificato in località Filley, punto rettilineo della strada regionale della Valtournenche. Aggio era stato arrestato dai Carabinieri della stazione di Breuil-Cervinia dopo averne accertato la positività all’alcoltest, con un tasso superiore a 1,5 grammi per litro (cioè oltre tre volte il consentito). Al Gip, nell’interrogatorio di garanzia, aveva detto di non aver visto l’uomo intento ad attraversare la strada, mentre rientrava a casa dal lavoro, dopo un aperitivo.

L’indagato è assistito dall’avvocato Ascanio Donadio. Secondo quanto ricostruito dai militari, l’anziano aveva attraversato la strada sulle strisce pedonali, quando era stato urtato e trascinato per diversi metri dall’utilitaria guidata dall’arrestato. Il 118 era intervenuto con ambulanza ed elicottero, ma per il pedone (noto in paese, perché vi trascorreva diversi periodi, partecipando alla vita della comunità) non c’era stato nulla da fare.

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