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Per il venticinquesimo anno, partita la fiaccola del “Memorial Day”

L’iniziativa, del Sindacato Autonomo di Polizia, sotto l’egida di Procura, Tribunale e nell’ambito del Piano sulla corresponsabilità educativa, mira a ricordare il 32° anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio e tutte le vittime della mafia e del dovere.
Cronaca

Per il venticinquesimo anno, i ciclisti-tedofori del “Memorial Day” sono partiti per il loro viaggio attraverso la Valle, portando la fiaccola della legalità in memoria delle vittime del terrorismo, della mafia, del dovere e di ogni forma di criminalità. L’iniziativa si è aperta oggi, mecoledì 29 maggio, con una cerimonia, davanti al Palazzo di giustizia del capoluogo, cui hanno preso parte alcune classi del Liceo Classico Artistico e Musicale e della scuola primaria del Ponte di Pietra.

L’evento, organizzato dal Sindacato Autonomo di Polizia sotto l’egida della Procura della Repubblica, del Tribunale di Aosta e nell’ambito delle azioni del Piano sulla corresponsabilità educativa e sulla legalità della Regione, è stato aperto dal segretario generale del Sap, Massimo Denarier, che ha ricordato l’idea, 25 anni fa, di dare vita ad un’iniziativa basata sul ricordo: “oggi voi forse – ha detto rivolgendosi ai ragazzi presenti – la chiamereste una start-up della memoria”.

E’ stato quindi proiettato un video commemorativo sul 32° anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, che rappresentano il focus del “Memorial Day”. Il sostituto procuratore Manlio D’Ambrosi, al riguardo, ha ricordato ai ragazzi che “non bisogna ritenere che le mafie siano sconfitte, o che gli arresti dei superlatitanti, come quello dello scorso gennaio, le abbiano sconfitte”.

“Le mafie si sconfiggono giorno dopo giorno. – ha aggiunto – E per riuscirci serve la presenza dello Stato, che non sono solo le sostituzioni, ma è per gran parte la società civile. Anche noi che ogni giorno ci alziamo e ci impegniamo nelle nostre attività. Non è solo ‘fare il nostro’, ma seguire un percorso di legalità. Esercitiamo tutti assieme lo strumento della memoria, verificando e scoprendo insieme le storie di donne e uomini che hanno dato la vita per darci uno Stato migliore”.

Chiara Paglino, referente di Libera Valle d’Aosta, ha quindi evocato – nei trent’anni della loro morte – le figure della giornalista Ilaria Alpi e del suo telecineoperatore Miran Hrovatin, assassinati a Mogadiscio nel 1994, mentre approfondivano un presunto traffico di armi e rifiuti tossici che avrebbe visto la complicità di alte istituzioni e servizi segreti del nostro Paese.

I ciclisti-tedofori – in tutto venticinque, appartenenti ai Carabinieri, alla Polizia penitenziaria, alla Polizia di Stato, ai Vigili del fuoco, alla Guardia di finanza e al Corpo forestale della Valle d’Aosta – percorreranno diversi angoli della Valle, passando in alcuni simbolo della memoria, nei comuni di Aosta (la stele per il magistrato Bruno Selis e la pietra d’inciampo del commissario Renzi), Villeneuve (dove riposa il maggiore pilota d’elicotteri Giuseppe Parisi), Pollein (le vittime dell’incidente aereo del 1973), Saint-Christophe (il vigile del fuoco Erik Mortara), Quart e Saint-Vincent (al casinò venne assassinato l’appuntato di Polizia Alfonso La Bernarda).

In tarda mattinata, i ciclisti sosteranno alla Fondazione Ollignan di Quart, ove incontreranno i ragazzi dell’azienda agricola per una commemorazione in cui sarà anche acceso un braciere in ricordo di tutte le vittime.

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