Primi perizie sulla sparatoria di via Parigi. Per Viglino “tunisino vivo per fortuna”

II giovane tunisino il 19 settembre dello scorso anno era rimasto ferito da un colpo d'arma da fuoco, partito accidentalmente, dalla pistola d'ordinanza dell'ispettore capo di polizia Francesco Cirri, ora iscritto sul registro degli indagati.
Il luogo della sparatoria
Cronaca

Per l’anatomopatologo Francesco Viglino, incaricato dalla procura di svolgere la perizia medico-legale sul ferimento di Ben Rejeb Chroki, 25 anni tunisino, il ragazzo è stato fortunato se non è morto.

II giovane tunisino il 19 settembre dello scorso anno era rimasto ferito da un colpo d’arma da fuoco, partito accidentalmente, dalla pistola d’ordinanza dell’ispettore capo di polizia Francesco Cirri, ora iscritto sul registro degli indagati. Il consulente del pm Luca Ceccanti, titolare del fascicolo, nelle sue venti pagine di perizia ha spiegato l’entità della ferita riportata dal giovane tunisino. Il ragazzo quando è rimasto ferito era seduto al posto di guida, mentre l’ispettore di polizia in piedi davanti al finestrino della portiera di guida. Secondo il consulente è un miracolo che non sono stati lesi organi letali. Infatti, il proiettile è entrato all’altezza della spalla e si fermato tra le costole dall’altra parte del petto.

L'ispettore Cirri ha sempre sostenuto che il colpo è partito accidentalmente, a causa di un sobbalzo dell'auto su cui si trovava il tunisino, mentre era chinato ad armare la pistola per sparare alle gomme e impedirne la fuga. L'immigrato, invece, ha detto di non aver mai tentato di scappare, che era chiuso in auto, e di non aver mai messo in moto il mezzo. A completare il quadro, anche la perizia balistica condotta da Stefano Conti, che ha il compito di chiarire la dinamica con cui è partito il colpo.

Intanto, il 5 febbraio Ben Rejeb Chroki, difeso dall’avvocato Filippo Vaccino del foro di Aosta, comparirà davanti al gup di Aosta Eugenio Gramola. Infatti, il difensore dell’uomo ha presentato istanza di patteggiamento. Il tunisino è accusato di spaccio, nella sua auto fu trovato quasi mezzo chilo di hashish, 10 grammi di eroina e 7 grammi di cocaina. Intanto, l’avvocato dell’extracomunitario ha presentato istanza per la revoca degli arresti domiciliari.

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