Sì profila uno slittamento per l’inizio del ramo aostano del processo su infiltrazioni di ‘ndrangheta scaturito dall’operazione Geenna della Dda di Torino e dei Carabinieri. A rendere probabile lo spostamento dell’udienza iniziale, fissata per martedì prossimo, 11 marzo, non sono le prescrizioni sul Coronavirus, che molto fanno discutere nei Palazzi di giustizia italiani, ma criticità legate alla logistica del Tribunale.
In particolare, a quanto si apprende, alla base dello spostamento vi è la necessità di dotare le aule di un sistema di videoconferenza, che risponda a requisiti di sicurezza specifici. Al momento, resta incognita l’entità della dilazione dei tempi.
Il dibattimento ordinario al Tribunale di Aosta interessa cinque imputati. Tre sono presunti componenti della “locale” di ‘ndrangheta al centro delle indagini: il ristoratore Antonio Raso, il dipendente del Casinò Alessandro Giachino e il consigliere comunale di Aosta sospeso Nicola Prettico, accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso (e Raso anche di tentato scambio elettorale politico-mafioso, in relazione alle elezioni amministrative del 2015). Sono tutti in carcere dal 23 gennaio 2019, giorno del blitz dei Carabinieri del Reparto operativo.
Gli altri due sono il consigliere regionale sospeso Marco Sorbara, alla sbarra per fatti risalenti a quando era assessore alle politiche sociali ad Aosta, e l’ex assessore alle finanze del comune di Saint-Pierre (sciolto sulla base delle risultanze dell’indagine) Monica Carcea. Per loro, l’imputazione è di concorso esterno nel sodalizio criminale.
Sta continuando invece il processo, per gli altri coinvolti nell’operazione che hanno scelto riti alternativi, dinanzi al Gup di Torino. Altre due udienze sono in programma per domani e dopodomani, martedì 4 e mercoledì 5 marzo, dedicate alle arringhe difensive delle parti. L’ultimo appuntamento dinanzi al giudice è calendarizzato per il 19 marzo.