Processo per la morte del piccolo Lorenzo Bacci: due assoluzioni e una condanna

"Per non aver commesso il fatto" il Gup D'Abrusco ha assolto verso le 13 di oggi i maestri di sci Pieryck Boche e Fabrizio Grange e ha condannato a 12 mesi, pena sospesa, l'altra maestra Chantal Ferraris. Stabilite provvisionali per oltre 800mila euro
Cronaca

"Per non aver commesso il fatto" il Gup Maurizio D’Abrusco ha assolto intorno alle 13 di oggi i maestri di sci Pieryck Boche, 30 anni, e Fabrizio Grange, 24 anni, e ha condannato a 12 mesi, pena sospesa, Chantal Ferraris di 25 anni. I tre erano imputati per concorso in omicidio colposo, in relazione alla morte, avvenuta sulle piste di La Thuile lo scorso 28 marzo, del piccolo Lorenzo Bacci, di 7 anni. Disposta anche, come richiesto dall’avvocato Carlo Baccaredda Boy, rappresentante della famiglia Bacci, costituitasi parte civile nel procedimento, la trasmissione degli atti processuali alla Procura, per valutare eventuali responsabilità a carico di Ferruccio Baudin, direttore della scuola di sci di La Thuile.

La sentenza stabilisce infine delle provvisionali a favore delle parti civili, dell’ammontare complessivo di oltre ottocentomila euro: 386mila (dedotto quanto già versato dalla compagnia assicurativa a titolo di acconto) andranno ai genitori del bimbo, 170mila al fratellino e 83mila ad ognuno dei tre nonni. Le motivazioni del verdetto verranno depositate dal giudice nel termine di trenta giorni.

Soddisfazione, al termine dell’udienza, è stata espressa da Davide Sciulli, Jacques Fosson e Federica Gillavod, legali dei due maestri assolti, "per il riconoscimento della nostra linea". L’avvocato Federico Parini, difensore dell’imputata condannata, ha invece parlato "come prima valutazione, di una decisione accettabile parzialmente. Crediamo nella bontà dell’operato anche della maestra Chantal. Aspetto comunque di leggere le motivazioni".

Nell’ultima udienza, lo scorso 22 gennaio, il Pubblico ministero Luca Ceccanti aveva sostenuto la colpevolezza dei maestri, chiedendo al Giudice la condanna per tutti e tre. Nel dettaglio, le pene richieste dal pm erano di quattordici mesi di reclusione ognuno per Boche e Grange e di sedici mesi per Ferraris.

L’incidente in cui ha perso la vita il piccolo Lorenzo Bacci, residente nel milanese ma abituale frequentatore di La Thuile dove la famiglia ha una seconda casa, era avvenuto sulla pista di Les Suches, attorno ai 2000 metri di quota. Il piccolo aveva appena concluso la gara di discesa "Diamo una manche a Telefono azzurro" e si era fermato nei pressi del traguardo. Assieme ad un gruppo di coetanei, si era quindi spostato di alcune centinaia di metri senza gli sci, giocando a bordo pista.

Poco dopo, i responsabili dello sci club si erano accorti della scomparsa del bimbo. Erano state formate squadre a piedi per le ricerche, ma ad individuarlo è stato l’elicottero della protezione civile, intervenuto sul posto. Lorenzo Bacci era caduto in una scarpata, per circa quaranta metri, finendo in una zona impervia e restando fatalmente impigliato nelle maglie del paravalanghe a protezione del dirupo.

Le indagini erano state affidate alla Polizia che, raccolta una serie di testimonianze, aveva consegnato al pm Luca Ceccanti una relazione sull’accaduto, poi integrata con i risultati degli accertamenti tecnici svolti sul luogo dell’incidente. La Procura aveva quindi deciso di procedere per concorso in omicidio colposo contro i tre maestri, incaricati di vigilare sul bambino e sugli altri piccoli sciatori che avevano preso parte alla gara.

In particolare, Boche e Grange erano alla partenza del tracciato della competizione e Ferraris nella zona dell’arrivo. Su questo aspetto si erano soffermati, nelle loro arringhe, i difensori dei due maestri oggi assolti, insistendo sul fatto che, non trovandosi nella zona dei fatti, le contestazioni a loro mosse non avessero ragione di esistere.

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