112mila bottiglie di alcolici sono state sequestrate dai militari della tenenza del Gran San Bernardo della Guardia di finanza in un’azienda di Asti. E’ l’esito di un’attività d’indagine, delegata alle “Fiamme gialle” dalla Procura di Aosta, per il contrasto ad una “frode nell’esercizio del commercio”, come si legge in una nota. Gli inquirenti segnalano di aver colpito il fenomeno noto come “Italian sounding”, vale a dire l’immissione in vendita di prodotti alcolici destinati prevalentemente al mercato nord europeo, “recanti nomi, segni ed altre indicazioni mirate a richiamare l’italianità della bevanda”.
L’investigazione è nata dal controllo, nel periodo tra settembre e dicembre scorsi, di alcune autocisterne di prodotti alimentari, provenienti dall’Olanda e scortate dai previsti e regolari documenti doganali, transitate ai valici di confine della nostra regione. Il prodotto alcolico trasportato era denominato “Crema Cappuccino”. I finanzieri hanno appurato, a posteriori, attraverso le banche dati in uso alle forze dell’ordine, che “integramente realizzato all’estero, veniva introdotto nel territorio dello Stato al solo fine di essere imbottigliato”.
Per contro, fanno sapere dal comando regionale delle “Fiamme gialle”, il “suo packaging e la pubblicità realizzata sul web attraverso il sito internet dell’azienda, ne dichiaravano e decantavano l’italianità”, indicando “come la stessa bevanda ‘racconta un vero momento classico italiano’”. Su disposizione della Procura di Aosta, i finanzieri si sono quindi recati ad Asti, sequestrando le bottiglie. L’attività – conclude la Guardia di finanza – ha “permesso quindi di evitare l’immissione in commercio di ulteriori prodotti alcolici per un valore complessivo di oltre 1,5 milioni di euro, a tutela dell’autenticità del Made in Italy”.