Si è presentato in un tabaccheria del centro, fornendo i dati per una ricarica Postepay da 300 euro. Completata la transazione, al momento di pagare, ha chiesto di farlo con carta di credito, opzione non prevista per quell’operazione.
A quel punto, ha detto all’esercente che sarebbe andato a prelevare il dovuto ad un vicino sportello bancomat. Non solo il tabaccaio non lo ha rivisto, ma dagli accertamenti successivi, è emerso che il codice fiscale usato per la ricarica apparteneva a una persona estranea ai fatti.
Il numero della carta da ricaricare, però, era quello di Marco Gianluca Platania, un 42enne di Torino residente ad Aosta, che è comparso a processo oggi accusato di truffa e sostituzione di persona.
L’accusa ha chiesto una condanna a nove mesi. Il giudice monocratico Marco Tornatore ne ha inflitti dodici. L’imputato era difeso dall’avvocato Ascanio Donadio.