Raggirano un imprenditore sulla vendita di un immobile, cinque denunciati

Per l'immobile del valore di 2,5 milioni di euro i 5 sono riusciti a farsi consegnare un acconto di 150mila euro, poi spariti. Gli appuntamenti d'affari venivano organizzati in lussuosi hôtel di Lugano, Nizza e Strasburgo.
Guardia di Finanza
Cronaca

Sembra la sceneggiatura di un film ma è tutto reale. La Guardia di Finanza, dopo una lunga indagine, ha denunciato cinque "truffatori di mestiere": G.C., 60 anni, di Aosta; D.P.V., 63 anni, di Cilavegna (Pavia), M.R., 66 anni, di Abbiategrasso (Milano); A.N.D., 71 anni e G.A., 56 anni, entrambi di Gattinara (Vercelli) e di origine straniera.

I cinque si sono presentati ad un imprenditrice novarese che, avendo bisogno di liquidità aveva deciso di vendere un immobile di proprietà dal valore di due milioni e mezzo di euro, spacciandosi come manager e professori e offrendosi come intermediari dell’operazione immobiliare. 

Per garantire al gruppo la massima credibilità, uno dei truffatori ha approfittato della buona fede di una commercialista aostana, estranea alla vicenda, convinta di dover contribuire professionalmente ad un’importante operazione immobiliare a favore di un imprenditore interessato ad avviare un’attività in Valle d’Aosta.

La persona truffata, certa di concludere favorevolmente la compravendita, peraltro su espresso consiglio di un conoscente (tra i cinque denunciati), ha partecipato a diverse riunioni d’affari organizzate dal gruppo all’interno di lussuosi hotel di Lugano, Nizza e Strasburgo, durante le quali sono stati stabiliti i patti: per la vendita dell’immobile dal valore milionario di sua proprietà, sarebbero però serviti subito 400.000 euro, naturalmente in contanti, necessari per l’imponente opera di intermediazione immobiliare nei confronti di una holding interessata ad acquistarlo addirittura “per conto del Vaticano”. Tutto falso. L’imprenditrice casca nel tranello e firma il compromesso.

Riesce a farsi prestare da conoscenti i primi 150.000 euro, che consegna in contanti nelle mani del finto manager a Nizza, sottraendosi peraltro agli obblighi in materia valutaria sull’esportazione di denaro.
Dopo indagini, esame di tabulati telefonici, mail e documenti, le Fiamme Gialle valdostane hanno identificato e denunciato tutti gli ideatori della frode, già noti per essere truffatori di mestiere.

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