La richiesta di seuqestro giudiziario del Valle d'Aosta calcio, avanzata da Giuseppe D'Antuono, il sedicente patron della società, è stata respinta. E' questa la decisione del giudice del tribunale di Aosta, Anna Bonfilio che questa mattina ha sciolto la riserva.
"E' stata accolta la nostra tesi – ha commentato l'avvocato Davide Sciulli, che rappresenta il presidente del Valle d'Aosta, Manuel Ravelli – e il provvedimento del giudice ha rigettato sia l'ipotesi del sequestro sia la nomina di un custode delle quote. Ravelli resta pertanto presidente e titolare di tutte le quote".
A chiedere il sequestro era stato il patron della società Giuseppe D'Antuono "per tutelare gli interessi della società e per evitare che persone non legittimate prendano decisioni che possano ledere gli interessi della squadra" aveva commentato l'avvocato Aurelio Raiola, del foro di Milano, difensore di D'Antuono.
La bufera sulla squadra che milita in serie D si era abbattuta lo scorso mese quando la Digos aveva iniziato un'indagine. La vicenda giudiziaria è scaturita da un contenzioso sulla proprietà e sulla cessione della squadra valdostana. Protagonisti gli ex proprietari Maria Rizzi e Giuseppe D'Antuono e l'attuale presidente Manuel Ravelli. E proprio nell'ambito della 'querelle'' sulla proprietà sono indagati dalla procura di Aosta sia Ravelli (simulazione di reato, falso e emissione di titoli di credito a vuoto) sia D'Antuono (minacce).