Le poste questa volta hanno funzionato e in tempi record – solo 21 giorni – sono arrivati in Valle d'Aosta i decreti del Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, di sospensione dei quattro consiglieri condannati nel processo di secondo grado sui costi della politica: Marco Viérin di Stella Alpina, Raimondo Donzel e Carmela Fontana del Pd, per peculato e Leonardo La Torre di Pnv, per indebita percezione di erogazioni a danno della Stato A darne notizia è stato il prefetto e presidente della Regione, Augusto Rollandin nel corso di una conferenza stampa iniziata denunciando "una delle più brutte pagine che ha vissuto il Consiglio regionale, dove è stato calpestato qualsiasi buon senso e prudenza".
Il colpo di scena è stato riservato alla fine della conferenza e affidato, manco a dirlo, ad Augusto Rollandin, il Presidente a cui la mozione di sfiducia costruttiva era riservata. "Sono appena arrivati i decreti per la Valle d'Aosta – ha detto in un clima di suspense Rollandin – che puntualmente si soffermano sulla questione". Ovvero la sospensione fa data dal giorno della sentenza, il 14 febbraio scorso, ed è quindi retroattiva, come aveva sostenuto già venerdì il Presidente. "Che potessero arrivare i decreti lo sapevano anche loro" ha poi scandito Rollandin "che potessero avere qualche problema di numeri questa giunta "Poltrone e Sofà" credo lo capivano anche loro, ma malgrado questo non si è voluto prendere un po' di tempo per fare gli approfondimenti necessari". I decreti verrano ora notificati da parte della Prefettura alla Presidenza del Consiglio regionale domani mattina. "Questi potevano portare a dei danni gravissimi" aggiunge il Presidente. Si rischiava di "gettare le istituzioni nel baratro" l'immagine dipinta dal vicepresidente Aurelio Marguerettaz in apertura della conferenza stampa.
Nel mirino di Uv, Pd e Sapa finisce il Presidente dell'Assemblea regionale, Andrea Rosset, con qualche consigliere nelle retrovie che ne chiede già le dimissioni. Jean-Pierre Guichardaz parla di "forzatura, una gravissima lesione del regolamento". André Lanièce dice: "Questa ipotetica nuova giunta, trasparente, che vuole applicare un nuovo metodo, ci ha negato la richiesta di approfondire un parere" e Aurelio Marguerettaz: "si è convocato in fretta e furia un consiglio regionale fondando tale decisione su un semplice parere fatto internamente, da persone non particolarmente specializzate".