Ricorso al Tar contro l'”assistente infermiere”, la Regione si costituisce in giudizio

Il ricorso al Tar del Lazio da parte dell’Associazione Nazionale Sindacato Professionisti Sanitari della funzione infermieristica “Nursing UP”
infermiere, sanità
Cronaca

Finisce davanti al Tar del Lazio l’introduzione del nuovo profilo professionale di assistente infermiere, istituito a livello nazionale, e che vede da tempo al lavoro la Valle d’Aosta per la sua adozione.
A portare la questione al tribunale amministrativo è l’Associazione Nazionale Sindacato Professionisti Sanitari della funzione infermieristica “Nursing UP” con sede in Roma, contro il Presidente del Consiglio dei Ministri, la Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, oltre che le Regioni.
La Giunta regionale ha deciso nei giorni scorsi di costituirsi in giudizio. L’udienza di merito è fissata per il 24 febbraio 2026.

Il 27 novembre scorso sono state approvate da parte della Regione le linee guida per l’attuazione dell’assistente infermiere. 

Il presidente Antonio De Palma di Nursing Up parla di “scelta affrettata che scarica sugli infermieri criticità irrisolte”. Secondo il sindacato, l’assistente infermiere “non risolve la cronica carenza di personale” e rischia di “compromettere la qualità delle cure”, delegando attività di base “a personale privo delle tutele e delle responsabilità chiare”.

A contestare nei mesi scorsi l’introduzione del nuovo profilo professionale erano stati a livello locale anche il Savt e la Cgil Vda. 

Il Savt Santé chiede un confronto sulla figura dell’assistente infermiere

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