Ritrovato un cadavere in un bosco a Champlong di Villeneuve: per la Polizia è Alex Bonin

Il corpo notato da un escursionista nel tardo pomeriggio. Secondo i primi rilievi, la morte sarebbe sopraggiunta per impiccagione e risalirebbe a non molto dopo l’allontanamento da casa del 23enne di Villeneuve, avvenuta un mese fa.
I vigili del fuoco a Champlong di Villeneuve
Cronaca

Con oggi, la scomparsa di Alex Bonin sarebbe arrivata ad un mese. Sarebbe, perché le incognite che hanno accompagnato l’allontanamento da casa del giovane ventitreenne, istruttore di rafting ed appassionato di soft-air, si sono sciolte drammaticamente all’inizio della serata, con il ritrovamento di un corpo senza vita che la Polizia è certa essere il suo. E, seguendo un copione già visto in un altro caso di fuga che aveva tenuto la Valle con il fiato sospeso, lo hanno fatto vicino al luogo ove tutto era iniziato.

Il nucleo Speleo Alpino Fluviale dei Vigili del fuoco è arrivato a Champlong, una frazione sulla collina di Villeneuve, poco prima delle 20, assieme agli uomini della Squadra mobile della Questura di Aosta, con il dirigente Mattia Falso in testa, ed ai Carabinieri della stazione di Saint-Pierre. Dall’interno di un tornante, parte un sentiero, lungo il quale un escursionista aveva notato qualcosa nel tardo pomeriggio. Erano diversi giorni, inoltre, che i residenti nel gruppuscolo di case sottostanti sostenevano di avvertire un odore acre. Gli uomini che hanno cercato Alex per giorni interi, e che non hanno mai smesso di indagare sulla sua scomparsa, hanno percorso circa cinquecento metri e, in una radura poco sopra la strada, il ritrovamento.

Il corpo era sospeso ad un albero. Per gli atti burocratici, “probabile impiccagione”, avvenuta – stando a quanto ricostruito – con la cintura dei pantaloni. Per gli esseri umani, la risposta più tragica ai tanti “perché?” che s’inseguivano dal 17 giugno, quando dopo pranzo Bonin era uscito di casa, dopo un dissidio telefonico con la moglie Elodie, sposata poche settimane prima. A vederlo ancora vivo poco dopo, nei pressi del ponte di Chavonne, era stata un’amica della coppia. Poi, dopo l’allarme lanciato l’indomani dalla consorte sui “social”, e le ricerche che avevano interessato per giorni vari luoghi in cui il giovane era solito recarsi (comprese le miniere a Pompiod di Jovençan), il nulla, o meglio segnalazioni di varia attendibilità (delle quali la più interessante per gli investigatori portava a una baita in Val Veny), fino a stasera.

Poco dopo il ritrovamento del corpo, a Champlong è arrivata anche la Polizia scientifica: i vestiti indossati e lo zaino trovato in zona corrispondevano alle descrizioni fornite dai familiari. Secondo i primi rilievi, visto lo stato di decomposizione del cadavere, è verosimile che il ragazzo si sia tolto la vita non troppo dopo aver fatto perdere le sue tracce. La notizia ai parenti è stata data da una psicologa, incaricata dalle forze dell’ordine. Il corpo, dopo il “nulla osta” del magistrato è stato spostato e portato alla camera mortuaria. Se la Polizia non ha dubbi sull’identità, restano nell’aria le (tante) domande sui motivi, ma le risposte Alex ha deciso di portarle via con sé.

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