Sono state complessivamente 333 le missioni di soccorso effettuate nell’ultima stagione sciistica 2015/2016 (dall’ 8 dicembre 2015 al 10 aprile 2016) dall’elicottero della Protezione civile con guide alpine e medico a bordo, di cui 38 condotte in zone fuoripista.
Durante le 333 missioni sono state soccorse e elitrasportate circa 340/350 persone. "Il numero – spiega in una nota la Centrale unica del Soccorso – non è definibile con precisione in quanto sono state effettuate rotazioni con più di un paziente a bordo".
In tutto il 2015 sono state 1150 le persone soccorse, il 21% del totale per un codice bianco, il 30% verde, il 35% giallo e i rossi 9%. I codici neri (decessi) 5%.
“Se la passata stagione ripropone un trend molto simile alle precedenti riguardo agli interventi legati allo sci – spiega Adriano Favre, direttore del Soccorso Alpino Valdostano-SAV – emerge una forte discontinuità sugli interventi in valanghe causate dagli sciatori. La stagione precedente 2014/2015) ha registrato ben 27 chiamate per valanga giunte alla CUS, quella che si sta concludendo, nel periodo 8 dicembre 2015 / 10 aprile 2016) ne conta solo un paio. È evidente che questa tendenza ha subito una variazione con le tre valanghe registrate, in successione, nei giorni scorsi”.
Gli scarsi episodi di valanghe hanno "pesantemente e positivamente pesato sul bilancio complessivo dell’attività invernale di elisoccorso, abbattendo drasticamente i decessi – aggiunge Enrico Visetti, direttore del Dipartimento di emergenza, rianimazione e anestesia /DERA dell’Azienda Usl vdA e responsabile sanitario dell’elisoccorso – mentre è rimasta sostanzialmente invariata la numerosità degli incidenti gravi maggiori legati allo sci di pista”.