Senza esito le ricerche del novarese disperso sul Monte Rosa

L’uomo, 44 anni, ha preso attorno alle 6.30 di ieri, domenica 28 aprile, gli impianti da Alagna Valsesia alla Punta Indren. Da lì, le sue tracce si smarriscono. Le ricerche, oggi, condotte soprattutto via terra.
Il novarese che risultava disperso sul Monte Rosa.
Cronaca

Continuano senza esito le ricerche, iniziate nella prima mattinata di oggi, lunedì 29 aprile, del 44enne novarese disperso sul Monte Rosa. La sola traccia certa è che l’uomo, Massimo Peressini, ha preso, attorno alle 6.30 di ieri, domenica 28, gli impianti di risalita da Alagna Valsesia a Punta Indren. L’intenzione annunciata ai parenti, che hanno dato l’allarme non vedendolo rientrare in serata, era di raggiungere la Punta Parrot (4.432 metri) con le ciaspole.

Per tutta la giornata, oltre ad alcuni voli in elicottero, si sono mosse squadre a terra composte da guide del Soccorso Alpino Valdostano ed unità cinofile. Sono stati battuti, in particolare, i punti prossimi a salti ed altri tratti del genere. In azione anche, sull’altro versante del massiccio, il Soccorso Alpino Piemontese e il Sagf della Guardia di finanza. Le operazioni sono condotte in condizioni problematiche, a causa principalmente del forte vento.

Ed è proprio la meteo tutt’altro che ottimale a mischiare drammaticamente le carte nel mazzo dei soccorritori. Nella mattinata di ieri, nella zona, sopra quota tremila metri, soffiavano venti da 80 a 100 chilometri l’ora, con temperature percepite fino a meno trenta gradi e visibilità minima. Un inferno di freddo ed aria, tale da condurre gli organizzatori del “Trofeo Mezzalama” (che incrocia il massiccio nella discesa verso il traguardo a Gressoney) a modificare in extremis il percorso, per evitare rischi agli atleti. Avversità che, oltre ad essere in grado di creare più di un problema ad un escursionista, possono aver cancellato tutte le tracce eventualmente rimaste sulla neve.

Per questo, i tecnici e guide coinvolti nelle ricerche, che decideranno stasera come proseguire le operazioni (una delle ipotesi, visto il previsto aumento delle possibilità di volare, è il sorvolo con il sistema Recco montato sull’elicottero, per l’individuazione di segnali in caso di valanga), non danno per acquisita la destinazione indicata dall’uomo. Da Alagna, ove la sua vettura è stata ritrovata, arrivare alla Punta Parrot avrebbe voluto dire raggiungere il Colle del Lys. Una traversata decisamente impegnativa nelle condizioni di ieri, che peraltro possono aver portato il 44enne a cambiare idea durante la salita.

Oltretutto, un controllo mirato a valutare se Peressini sia stato “catturato” da una delle webcam o telecamere della zona ha dato esito negativo. L’area in cui, teoricamente, potrebbe trovarsi è quindi decisamente estesa e, in parte, non priva di pericoli, come profondi crepacci. La sua foto è stata pubblicata sui social network: è stata la famiglia ad autorizzare il Soccorso Alpino e Speleogico piemontese, nella speranza che, chiunque possa averlo incontrato durante il giorno si manifesti, al fine di meglio indirizzare le ricerche. Un auspicio cui si aggrappano, in queste non semplici ore, soccorritori e parenti.

Novarese disperso
Il novarese disperso sul Monte Rosa.

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