Sfrattata, si “vendica” portandosi via gli arredi dell’alloggio: il giudice la condanna

Fatima Hafdi, 42enne di origini marocchine, era accusata di appropriazione indebita e le sono stati inflitti venti giorni di carcere. Parte dei mobili erano stati venduti ad un’altra persona, che li ha tagliati, rendendoli inservibili.
Cronaca

A seguito del mancato pagamento dell’affitto, il proprietario dell’alloggio in cui viveva, a Nus, l’ha sfrattata. Lei, per quello che durante il processo celebrato al Tribunale di Aosta è emerso come “un dispetto”, ha reagito portandosi via l’intero arredamento dell’abitazione. Fatti che sono valsi a Fatima Hafdi, marocchina di 42 anni, prima, un’accusa per appropriazione indebita e, oggi, venerdì 15 giugno, al termine dell’udienza dinanzi al giudice monocratico Marco Tornatore, una condanna a venti giorni di carcere.

Il valore complessivo degli arredi era di circa 5mila euro. Secondo le indagini, l’inquilina, in quei giorni del giugno 2017 cui risale la vicenda, era anche arrivata a vendere la cucina ad un’altra persona. L’acquirente, risultata inconsapevole della provenienza, l’aveva poi tagliata, per adattarla a spazi diversi dalla sistemazione originaria. Quando il proprietario è riuscito a recuperare parte dei mobili inizialmente nell’alloggio, alcuni erano quindi inservibili.

L’accusa, rappresentata dal pm Cinzia Virota, aveva chiesto la condanna a quattro mesi di reclusione. Sulla base della sentenza odierna, il risarcimento al padrone di casa, costituitosi nel procedimento tramite l’avvocato Valeria Fadda, dovrà essere quantificato nell’ambito di un’eventuale causa civile. L’imputata era difesa dal legale Gianfranco Sapia.

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