L'Unité des Communes Valdotaines Grand-Combin non dovrà restituire i 600mila euro circa di finanziamenti europei contestati, almeno fino all'udienza del 13 dicembre. Il Tar di Aosta ha accolto nei giorni scorsi la richiesta di sospensiva dei provvedimenti che chiedono il rimborso delle "quote pubbliche Fesr dichiarate irregolarmente erogate"".
La querelle con l'Amministrazione regionale e la regione Lombardia, che ha il ruolo di capofila nella gestione del programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera, riguarda l'affidamento di incarichi aggiuntivi allo studio Cortese di Aosta, specializzato in progettazione europea.
La vicenda era partita da una segnalazione dell'Area Finanze della Regione Valle d'Aosta. I fatti contestati riguardano l'affidamento di incarichi aggiuntivi allo stesso vincitore del bando iniziale di 209 mila euro, senza alcun passaggio formale di gara. Dopo la prima gara l'Unité ha quindi continuato a far gestire le progettazione e il coordinamento delle iniziative finanziate con i fondi europei allo stesso studio, l'unico che si era presentato, senza più rinnovare il bando.
La somma di denaro contestata, fondi europei e statali, è stata spesa negli anni scorsi per finanziare una cinquantina di progetti: "Autour des barrages", "Grand-Saint-Bernard 360°", BTW Biosphère Transfrontalière Val d'Hérens-Valpelline". Si tratta perlopiù di opere per la valorizzazione turistica del territorio, che investono settori come turismo ed agricoltura, come il raggiungimento della piena fruizione della Via Francigena o l'istituzione di una riserva naturale.