Due anni e 6 mesi di reclusione e 600 euro di multa sono la pena che il giudice monocratico del Tribunale Marco Tornatore ha inflitto oggi, venerdì 12 aprile, al 46enne di Aosta Edy Troccoli, per truffa e ricettazione.
L’uomo era accusato di aver chiesto al dipendente di una stazione di servizio dell’alta valle (cui ha sostenuto, in aula, di essersi già rivolto per operazioni del genere) di cambiare un assegno, consegnandoglielo nella stessa occasione, nel maggio 2017. Il titolo di credito, una volta presentato in banca, si è però rivelato legato ad un conto chiuso in passato.
Dagli accertamenti svolti, l’assegno è risultato essere proprietà della moglie di un co-imputato del procedimento nato dalle indagini dei Carabinieri, il 41enne aostano Marco D’Agostino, che verrà però giudicato separatamente, perché ha chiesto il rito abbreviato.
L’accusa era sostenuta nel processo dal pm Rosa Maria Catroppa, che ha chiesto per Troccoli quattro anni di carcere: “l’imputato ha confermato in aula le indagini svolte, è vero che riceveva e consegnava l’assegno”.
Il difensore del 46enne ha puntato sulla presunta inconsapevolezza del suo assistito sulla provenienza del titolo poi fornito al benzinaio. “Troccoli va assolto, – ha detto nell’arringa l’avvocato Filippo Amoroso – ma, lui stesso lo ha ammesso, una parte di responsabilità la ha. Se non altro morale. Se deve essere penale, eventualmente per favoreggiamento, non per i reati contestati oggi”.
La sentenza del giudice Tornatore include inoltre un risarcimento di 2.500 euro a favore della parte civile costituitasi nel procedimento penale, la titolare della stazione di servizio, coniuge dell’uomo cui l’imputato ha dato l’assegno.