Turbativa d’asta, assoluzione per l’ex assessore Paron

Assolti anche i rappresentanti della cooperativa "Leone Rosso" a processo con la stessa accusa: il presidente Marques e il funzionario Luboz.
L'assessore Paron poco dopo l'udienza.
Cronaca

L’ex assessore del Comune di Aosta Andrea Edoardo Paron è stato assolto “perché il fatto non sussiste” dalle accuse di turbata libertà degli incanti e tentata turbativa d’asta. La sentenza è stata letta dal gup Giuseppe Colazingari attorno alle 10.45 di oggi, venerdì 21 febbraio.

Assoluzone, con la stessa formula, anche per i due rappresentanti della cooperativa “Leone Rosso” a processo con Paron, il presidente Cesare Marques e il funzionario Michel Luboz, chiamati a rispondere delle stesse imputazioni e di alcuni reati fiscali.

Secondo il pm Carlo Introvigne – che aveva chiesto al giudice due anni di carcere e 400 euro di multa per l’ex assessore, nonché 3 anni e 4 mesi e 300 euro per ognuno dei due rappresentanti della società – gli imputati avevano tentato (riuscendoci, in un caso) di condizionare, a favore della cooperativa aostana, due gare d’appalto indette dall’Amministrazione comunale del capoluogo regionale.

La prima (in cui, per gli inquirenti, la turbativa si sarebbe consumata) riguardava l’affidamento a “Leone Rosso”, in passato, di servizi socio-assistenziali, mentre l’altra (oggetto del presunto tentativo) è il “bando anziani” aggiudicato, nel febbraio 2017 (dopo una prima attribuzione provvisoria proprio a “Leone Rosso”), alla “KCS Caregiver” di Bergamo.

“La fine naturale di un processo che era già segnato così, a nostro avviso”. È il commento “a caldo” dell’avvocato Nilo Rebecchi, difensore di Paron, che abbandonato l’incarico in Giunta siede ancora nei banchi del Consiglio comunale del Capoluogo. “Siamo anche stupiti – continua l’avvocato – che ci fosse stato un rinvio a giudizio per questo fatto”.

L’indagine era partita da un giro di false fatturazioni ed aveva condotto a giudizio, con contestazioni di natura fiscale, anche Antonio Costantino e Giancarlo Anghinolfi, presidente e direttore generale della cooperativa “Pro.Ges” di Parma. Il primo, che aveva scelto il giudizio abbreviato come gli altri tre imputati, è stato assolto a sua volta (la richiesta della Procura era di un anno), mentre per il secondo, che ha discusso l’udienza preliminare, il giudice ha stabilito il proscioglimento.

Le motivazioni del verdetto saranno depositate dal giudice entro 90 giorni. Una volta depositate, la Procura deciderà se proporre ricorso in Appello.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte