La sua nomina nel consiglio dell’Università della Valle d’Aosta, nell’autunno 2018 da parte della Giunta Spelgatti, sollevò non poche polemiche. Le stesse che oggi tornano ad alzarsi, alla notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, di Stefano Bruno Galli, nell’ambito dell’inchiesta sul presunto riciclaggio di parte dei 49 milioni dei fondi della Lega.
L’assessore all’Autonomia e alla Cultura della Regione Lombardia è indagato dalla procura di Genova. L’accusa ipotizzata nei confronti di Galli – nella sua qualità di presidente dell’Associazione Maroni Presidente – è riciclaggio.
“Noi di Adu VdA l’avevamo detto che non era opportuna la nomina del prof./ Assessore Bruno Galli nel CdA dell’università valdostana, da parte della Lega. – ricorda la consigliera regionale Daria Pulz – Perché aveva partecipato ad un’iniziativa di un gruppo di estrema destra, perché era un esempio di occupazione partitica delle istituzioni, perché o fai l’assessore regionale o fai il prof. o gestisci un’università. La cronaca giudiziaria ci regala oggi un altro motivo di inopportunità”
A commentare l’indagine a carico di Galli è anche Manuela Nasso del M5S. “Non avevo apprezzato questa nomina, non tanto per le sue ambigue frequentazioni di estrema destra che già lasciavano desiderare, ma perché se sei un assessore della regione Lombardia non so quanto tempo hai da dedicare all’UniVda, seriamente, ed è stata fatta forse una scelta solo partitica per piazzare gente propria qua e là. La presunzione di innocenza è sempre alla base di tutto ma queste notizie destano preoccupazione..”