La vicenda dell’ex Direttore dell’Azienda Usl, Igor Rubbo torna al Consiglio di Stato. Questa volta a rivolgersi ai giudici amministrativi di secondo grado è lo stesso Rubbo, che chiede di essere reintegrato nell’incarico di Direttore generale dell’Azienda Usl, per il periodo di durata residuo del contratto di lavoro triennale, oltre al ristoro degli emolumenti non percepiti e al risarcimento del danno curriculare.
La nomina di Rubbo, da parte dell’allora Giunta regionale guidata da Pierluigi Marquis, fu annullata dal Tar nel febbraio 2018. A rivolgersi ai giudici amministrativi era stato il dottore Gianluca Peschi, originario di Erba (Como), che rientrava tra le diciannove persone individuate come adeguate a rivestire l’incarico. L’Azienda Usl fu, a seguito della sentenza, commissariata, con la guida affidata a Angelo Pescarmona.
Nel gennaio scorso, il Consiglio di Stato, rovesciando la sentenza di primo grado, accolse il ricorso presentato dall’Amministrazione regionale, spiegando come l’allora ricorrente, il dottor Gianluca Peschi, non era presente nell’elenco nazionale dal quale la Regione avrebbe dovuto attingere per nominare il nuovo direttore generale.
“Non essendo dubbio, neanche tra le parti, che la sentenza del Tar Valle d’Aosta non ha, come effetto immediato, la nomina del dottor Peschi a Direttore generale quanto, piuttosto, il rinnovamento della procedura – spiegavano nella sentenza i giudici – ne consegue che ove anche questo Collegio confermasse l’annullamento degli atti disposto dal Tar Valle d’Aosta, alcun vantaggio ne potrebbe trarre perché alla rinnovata procedura di nomina del nuovo direttore generale – in sostituzione del dottor Igor Rubbo (la cui nomina era stata annullata) e del Commissario straordinario (nominato sino a conclusione del contenzioso in corso) – non potrebbe in alcun modo partecipare”.
La sentenza del Consiglio di Stato aveva, però, lasciato aperti degli interrogativi, legati al doversi o meno procedere al reintegro di Rubbo – ora a capo del personale della Regione – nel ruolo di Direttore dell’Usl.
Per questo, nel costituirsi in giudizio, la Regione ha deciso di proporre ricorso in via incidentale per ottenere dal Collegio chiarimenti, ovvero “se dal giudicato discenda la reviviscenza degli atti annullati dalla sentenza di primo grado”.
