Ha patteggiato otto mesi di reclusione (pena sospesa) la guida alpina tedesca Andreas Sippel, 45 anni, accusato di omicidio colposo nel procedimento penale scaturito dalla valanga che, il 2 marzo 2017, travolse vari gruppi di freeriders nel canalone della Visaille, a Courmayeur, uccidendo tre persone. L’udienza si è conclusa oggi, martedì 9 ottobre, dinanzi al Gip del Tribunale di Aosta, Giuseppe Colazingari.
La sentenza è riferita alla morte di uno degli sciatori accompagnati da Sippel, il 57enne suo connazionale Jorg Dietrich Hans Brommer, e alle lesioni gravi riportate da un altro, il 71enne altoatesino Christian Welponer. Rispetto a loro, per il giudice, il professionista della montagna avrebbe rivestito una posizione di garanzia. Pronunciato il “non luogo a procedere” nei confronti della guida, invece, per le accuse relative alle altre due vittime del distacco (il designer torinese Federico Mario Righetto, 35 anni, e il belga Costantin Michel Didisheim, 26), che non erano nel suo gruppo e, quindi, ritenute non affidate alla sua responsabilità.
Dal 1996, la zona del distacco è inserita in un’area in cui, per effetto di un’ordinanza comunale finalizzata a evitare “gravi incidenti”, vige il divieto di effettuare il fuoripista. Chiuse le operazioni di soccorso, gli uomini del Soccorso Alpino Valdostano e della Guardia di finanza avevano raccontato di essersi trovati di fronte ad una scena tale da ricordare “un campo di battaglia”. Le indagini del Sagf di Entrèves sono state coordinate dal pm Luca Ceccanti.