“In genere amiamo raccontare il bello della nostra missione, stavolta no. Ieri (l’8 novembre, ndr.) abbiamo scoperto di avere ricevuto ospiti indesiderati che hanno forzato l’ingresso e rovesciato il contenuto delle scatole imballate. Poi, per fare ancora più festa, hanno ritenuto di distruggere uno dei sanitari donati scaraventandolo giù dalle scale”.
A renderlo noto, sui social, l’Associazione L’Albero di Zaccheo che, da anni, si occupa del “recupero sociale” – attraverso la pulizia, la ristrutturazione e la gestione – dell’ex colonia La Baita ad Arpuilles, frazione di Aosta, per adibirla a casa di accoglienza.
“In questi momenti – si legge ancora nel post – ci sentiamo ancora più motivati ad andare avanti: ricostruire Casa Zaccheo è il modo più giusto per dimostrare che alla fine il bene prevarrà”.
Non ne fa un dramma la presidente dell’Associazione, Michela Colombarini: “Questa casa è da sempre abituata ad essere stata vandalizzata. Sin dalle origini – spiega –. Quando siamo arrivati era già in condizioni molto critiche, oggetto di incursioni evidenti, muri imbrattai, oggetti bruciati al suo interno. Non ci preoccupa quanto è successo. La casa è esposta, i danni sono stati limitati perché al suo non ci sono oggetti di valore”.
“La cureremo un po’ meglio e assicureremo di chiudere queste entrate – dice ancora Colombarini –. Sono baravate di alcuni ragazzi che aggrediscono la noia”.
Ed è proprio ai giovani che La Casa di Zaccheo si rivolge. Anche per questo, l’Associazione non ha sporto denuncia. Colombarini spiega che “abbiamo deciso di non denunciare, perché per quanto sia sgradevole accorgersi che qualcuno sia entrato e abbia scombina quanto invece era ordinato, abbiamo obiettivi ben più alti, come quello della raccolta fondi. Questa casa nasce per i giovani, sappiamo bene quale sia il disagio giovanile, spesso non compreso, che incide su di loro”.
Anzi, a ben vedere, “questa è la dimostrazione di questo disagio”, chiude la Presidente.






