E’ un fenomeno che si sta manifestando in diversi angoli d’Italia. L’erosione conseguenza dalla siccità protratta restituisce oggetti risalenti a decenni fa, se non prima. Se nella Pianura padana dai corsi d’acqua mai tanto bassi è rispuntato anche un carro armato, in Valle d’Aosta il fenomeno riguarda le pendici delle montagne, in alta quota.
A Breuil-Cervinia, all’inizio di agosto, un escursionista ha segnalato ai Carabinieri il rinvenimento di un ordigno nel canale della Spazzatura, sul Ventina. Siamo a quota 3.090 metri e l’oggetto, ritenuto risalire verosimilmente all’ultimo conflitto mondiale, è emerso tra le rocce a seguito dello scioglimento del ghiacciaio.
L’ordigno è costituito da un cilindro metallico, lungo circa 30 centimetri per 5 di diametro, parzialmente ossidato. La zona interessata dal rinvenimento è stata delimitata con transenne e cintata con nastro da segnalazioni. Perimetrazione che i Carabinieri della locale stazione hanno confermato, dopo il loro intervento.
Un’ordinanza del Sindaco di Valtournenche Jean-Antoine Maquignaz vieta a chiunque di “transitare, approssimarsi, permanere e sostare nelle vicinanze della zona delimitata”. I Carabinieri hanno richiesto l’intervento della Squadra artificieri. Nei pressi del luogo del ritrovamento non vi sono strutture abitative e gli impianti sportivi più vicini risultano a notevole distanza.
Fenomeni simili si sono verificati anche sui ghiacciai svizzeri. A fine luglio, i resti mummificati di un alpinista morto da almeno 30 anni sono emersi dal ghiacciaio Stockji (3.092 metri), non distante dal Cervino. A inizio agosto, invece, sull’Aletsch (tra i cantoni di Berna e Vallese), ad essere rinvenuti sono state parti di un aereo Piper Cherokee, che risultava essersi schiantato nell’area il 30 giugno 1968.