Si è concluso oggi, mercoledì 19 giugno, con una delle pene più elevate comminate negli ultimi anni dal Tribunale collegiale di Aosta il processo a carico di un 48enne, originario della Sicilia e residente nel capoluogo regionale, accusato di violenze sessuali ripetute nei confronti della figlia, della figliastra e di una loro amica, di età tra i 13 e i 16 anni. All’uomo, nel riconoscerlo colpevole, i giudici hanno inflitto 17 anni di carcere.
Le indagini, coordinate dal pm Carlo Introvigne e condotte dall’aliquota della Polizia di Stato della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura, coadiuvata dai colleghi di Palermo, erano partite dalla segnalazione di una Dirigente scolastica, che aveva raccolto la confidenza di una delle ragazze. A quanto è emerso dalla delicata inchiesta, le violenze su figlia e figliastra sarebbero iniziate anni fa, per protrarsi fino all’estate 2018.
Sull’amica, invece, dalle indagini era stato appurato un episodio, avvenuto in una notte in cui si era trattenuta a dormire a casa delle due giovani. L’uomo, nell’ottobre dell’anno scorso, era stato arrestato a seguito di un’ordinanza di misura cautelare del Gip del Tribunale, richiesta dalla Procura diretta da Paolo Fortuna. Le figlie, nel frattempo, hanno lasciato la Valle, aspetto che aveva condotto al coinvolgimento, nelle attività investigative, dei poliziotti del capoluogo siciliano.
Il collegio giudicante era presieduto dal presidente del Tribunale, Eugenio Gramola. Sulla sentenza, arrivata in tarda mattinata, il difensore dell’imputato, l’avvocato Carlo Laganà, che ha puntato nel dibattimento ad evidenziare alcune contraddizioni delle ragazze, ha già annunciato appello. Il verdetto include anche alcune pene accessorie e dei risarcimenti civili in favore delle persone offese Il cammino verso la serenità sottratta loro dalla vicenda, in un’età che non dovrebbe conoscere sofferenze, sarà tutt’altro che semplice, ma ha ora modo di iniziare.