Uno studente valdostano su cinque lascia la scuola entro i 16 anni. Il dato, preoccupante, emerge da una ricerca realizzata dall’ong WeWorld Intervita, dall’Associazione Bruno Trentin della Cgil e dalla Fondazione Giovanni Agnelli, intitolata “LOST – Dispersione Scolastica: il costo per la collettività e il ruolo di scuole e terzo settore”. Secondo questo studio ogni anno in Italia oltre 600 mila ragazzi di età compresa tra i 10 e 16 anni abbandonano la scuola senza ottenere un titolo di studio e una formazione superiore alla scuola media inferiore.
Si tratta del 17% degli studenti, un dato negativo che colloca l’Italia all’ultimo posto della classifica europea, dove la media è dell’11,9%. Il risultato italiano peggiora se si guarda al Sud e isole, dove ci sono regioni come la Sardegna che si attesta al 25,5%, la Sicilia al 24,8%, la Campania al 21,8% seguite proprio dalla Valle d’Aosta al 21,5% (dati riferiti al 2012 – MIUR 2013, ndr). Il Molise è, invece, la regione con più ragazzi che completano gli studi, infatti la percentuale di abbandono è solo del 10%.
Per raggiungere l’obiettivo di una riduzione dell’abbandono scolastico al 10%, imposto dall’Ue per il 2020, WeWorld Intervita ha deciso di ampliare il programma Frequenza200, network che lavora con insegnanti, bambini e famiglie sul territorio nazionale e online con l’obiettivo di riportare a scuola 6.000 ragazzi entro il 2016. Ma quanto ci costa perdere ogni anno decine di migliaia di ragazzi? Il fenomeno dell’abbandono scolastico ha dimensioni allarmanti anche a livello economico e il suo costo per la collettività è stimato tra il 1,4% e il 6,8% del PIL, quindi da 21 miliardi di euro a 106 miliardi di euro, a seconda della crescita del Paese.