Al Castello dei Signori di Bosses è aperta la mostra “Invisibile Manifesto” dei valdostani Jasmine Meynet e Lucio Papone

È possibile visitare la mostra fino al 31 agosto. Assieme a Meynet e Papone, nella mostra organizzata dal Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses con il sostegno del Consiglio regionale, ci sono anche i lavori di sette giovani allievi del liceo artistico di Aosta.
Cultura

Fino al 31 agosto sarà possibile visitare la mostra “Invisibile Manifesto degli artisti valdostani Jasmine Meynet e Lucio Papone al Castello dei Signori di Bosses.

L’esposizione, organizzata dal Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses con il sostegno del Consiglio regionale, presenterà gli ultimi lavori di Meynet e Papone, offrendo un’occasione unica di scoperta e confronto con le nuove tendenze artistiche.

Insieme a loro, espongono anche sette giovani allievi del liceo artistico di Aosta – Sylvie Turato, Sara Polo, Giacomo Lenti, Valentina Pontiggia, Sarah Curcio, Giuseppe Benea e Gaia Zampaglione – che hanno partecipato ai laboratori creativi ideati dai due artisti sul tema del Carnevale della Coumba Freida, un soggetto di interesse storico che ha stimolato riflessioni e sensibilità personali.

L’evento è curato dal critico d’arte valdostano Alessandro Parrella. È possibile visitare l’esposizione dal martedì al venerdì dalle 13 alle 19, ed il sabato e la domenica dalle 11 alle 19.

Gli autori

Jasmine Meynet, 29 anni, ha studiato al liceo artistico di Aosta per trasferirsi poi a Firenze dove ha studiato pittura nell’atelier dello scultore Adriano Bimbi. Nel 2019, dopo aver concluso gli studi triennali nel capoluogo toscano, si è trasferita a Venezia per continuare il suo percorso artistico iscrivendosi all’atelier di decorazione all’Accademia di Belle Arti dove si è laureata col massimo dei voti. Attualmente, lavora e collabora a progetti artistici.

Lucio Papone, 31 anni, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove ha approfondito le tecniche pittoriche più classiche, per poi diplomarsi a Brera nel 2020, sviluppando un approccio concettuale e filosofico all’arte. Ha sperimentato diverse tecniche, mantenendo una costante ricerca sulla “presenza” nell’immagine pittorica. Dal 2019 insegna saltuariamente al liceo artistico di Aosta, portando avanti parallelamente la sua ricerca artistica personale.

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