Alessandro Mendini, empatie, una viaggio da Proust a Cattelan al Saint-Benin di Aosta

Inaugura oggi alle ore 18 presso il Centro Saint-Bénin di Aosta l'omaggio all’architetto e designer milanese, tra i più celebri a livello internazionale. Allestimenti suggestivi e una performance musicale aprono la mostra.
La Poltrona Proust di Mendini
Cultura

Se ne parla in tutta Italia, e non poteva essere altrimenti. Una mostra di Alessandro Mendini è un evento ricco di suggestioni, meraviglia, creatività e soprattutto sorprese. Oggi alle ore 18 al Centro Saint-Bénin di Aosta, la mostra “Alessandro Mendini. Empatie. Un viaggio da Proust a Cattelan” omaggio all’architetto e designer milanese, tra i più celebri a livello internazionale, promette sorprese, a partire dall’allestimento spettacolare e coinvolgente composto da una serie di strutture verticali policrome, simili a paraventi, collocate nella navata centrale dell’ex-chiesa sconsacrata, in grado di modificare radicalmente la percezione dello spazio e la sua fruizione. L’esposizione, curata da Alberto Fiz, è organizzata dall’Assessorato in collaborazione con l’Atelier Mendini, che ha ideato l’allestimento.

Le opere esposte sono oltre 80 tra dipinti, disegni, progetti, sculture, mobili, oggetti d’arredo creati dall’inizio degli anni settanta sino a oggi, in un percorso che si caratterizza per una serie di incontri e contaminazioni con grandi esponenti della letteratura, del design e dell’arte. Ne emerge un viaggio romanzesco quanto affascinante, in cui tra gli spazi del Centro Saint-Bénin fanno la loro comparsa i dialoghi con Marcel Proust, Ettore Sottsass, Kazimir Malevich, Alberto Savinio, Frank Stella e Maurizio Cattelan. Mendini si rivolge a ciascuno di questi autori considerandoli parte integrante del suo processo creativo.
Tanti opere di richiamo potranno essere ammirate in questo allestimento. Come la famosa Poltrona Proust del 1978, proposta in mostra insieme a numerose altre declinazioni (lo è, ad esempio, la Poltrona Proust Geometrica del 2009). Difatti emblematico è il caso di Marcel Proust cui è legata la poltrona omonima. Qui la ridefinizione dell’elemento di arredo è evidente come passi attraverso la letteratura assumendo un aspetto mentale in un ricordo che si materializza intorno all’idea della decorazione puntinista di Georges Seurat e Paul Signac.

“L’oggetto deve produrre primariamente un pensiero ancor prima di una funzione in una progressiva ipotesi utopica destinata al raggiungimento di una sintesi possibile”, afferma Mendini che nello “spazio” Proust al Centro Saint-Bénin ha voluto proporre una serie di opere che si connettono direttamente con la celebre poltrona. Ma saranno tante altre le proposte che affascineranno e testimonieranno la grandezza di questo artista.
In occasione dell’inaugurazione, è prevista la performance musicale Costume per Donna e Arpa in cui viene riproposto un emblematico lavoro del 1976 realizzato da Mendini durante il periodo del “contro design” dove l’arpa e l’arpista sono avvolte da un unico abito a maglia puntinista, tanto da creare una vera e propria living sculpture.
L’esposizione è accompagnata da un ampio catalogo monografico in italiano e francese edito da Silvana Editoriale (30,00 €) con un saggio di Alberto Fiz, un contributo critico di Daria Jorioz e una raccolta di testi di Alessandro Mendini. La mostra è aperta dal martedì alla domenica 9,30-12,30 e 14,30-18,30. Lunedì chiuso. Il costo dell’ingresso € 6,00 intero, € 4,00 ridotto, gratuito per i minori di 18 anni.

Ulteriori informazioni: www.regione.vda.it
 

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