In teoria, l’età di una signora non si dovrebbe mai dire. Ma per Aosta, pronta a compiere 2049 anni – e che soprattutto si prepara ai 2050 –, si può fare un’eccezione. Eccome.
Festeggiamenti, quelli della fondazione di Augusta Prætoria, che prenderanno il via nel prossimo fine settimana, in concomitanza con il solstizio d’inverno.
Il programma
Si partirà venerdì 20 dicembre alle 18, con la conferenza Sol Invictus. Scienza, miti e teologia della luce in biblioteca regionale, con protagonisti Mario Polia – antropologo, archeologo ed etnografo – ed il ricercatore e divulgatore dell’Osservatorio astronomico regionale Matteo Del Re.
Lo stesso giorno, ma alle 21, sarà la volta di Luci Notturne. Attraversamento urbano luminoso, performance itinerante per le vie del centro cittadino, con tanto di accompagnamento sonoro in cuffia, a cura della compagnia teatrale Palinodie e Creature montane aps.
Sabato 21 dicembre – giorno del solstizio d’inverno e compleanno ufficiale di Aosta –, la giornata di eventi prenderà il via alle 10.30 con Luce, l’osservazione del sorgere del Sole in via Croce di Città, con approfondimenti di Polia, Del Re e l’archeologa Stella Bertarione.
Alle 15 toccherà all’evento La nascita di una città, laboratorio per famiglie che permetterà di scoprire le caratteristiche di Augusta Prætoria e di raccontarne la nascita. L’appuntamento, con prenotazione obbligatoria del 14 dicembre, è al Museo archeologico regionale.
A seguire, sarà la volta del concerto Note(s) di Luce – L’In… Canto del solstizio d’inverno al Conservatoire de la Vallée, alla Torre dei balivi. Qui si esibirà il coro Les notes Fleuries du Grand Paradis, diretto da Ornella Manella. La prenotazione è obbligatoria, da sabato 14 dicembre, chiamando il numero 335 7981505. A seguire, meteo permettendo, si potrà osservare il cielo a occhio nudo guidati da Matteo De Re.
Per chiudere, sempre all’insegna della musica, alle 21 è in programma il Concert Noé Novel, un concert dédié aux Noëls de Bessans et des Alpes con Vincent Boniface & Trouveur Valdôtain davanti alla cattedrale, in piazza Giovanni XXIII.
Il percorso verso il 2050° compleanno di Aosta
Intanto, il 2025 è alle porte. E cominciano a delinearsi gli eventi – alcuni dei quali già annunciati di fresco – per i 2050 di Aosta. “è un momento importante per la nostra città e la nostra regione – ha spiegato in conferenza stampa l’assessore comunale alla Cultura Samuele Tedesco –. Abbiamo mantenuto la promessa di quando abbiamo scritto il dossier su Aosta Capitale italiana della cultura, che quei progetti si sarebbero concretizzati nel 2025. Era stato fatto un grande sforzo sull’identità della nostra città e non doveva andare disperso. Così, quelle progettualità sono diventate percorsi di costruzione”.
“Gli eventi del 20 e del 21 dicembre sono preludio ad un più ampio calendario che si svolgerà nel 2025 e sul quale lavoriamo da tempo – ha detto invece Jean-Pierre Guichardaz, assessore regionale ai Beni e alle attività culturali –. E abbiamo continuato a farlo per organizzare delle degne celebrazioni per la fondazione della città di Aosta. Un modo per ripercorrere la storia non solo della città ma delle sue origini, tra reperti e tracce di una storia antica e di una comunità non solo stanziale ma molto permeabile, che nei millenni ha avuto una grossa capacità di intessere relazioni e scambi”.
“È un piacere illustrare un lavoro corale grazie al quale sono sicura si raggiungeranno importanti traguardi – ha aggiunto la soprintendente Laura Montani -. Sarà anche l’occasione per concentrarci sulla conservazione dei monumenti e sulla loro valorizzazione, raccontando i cantieri in corso per coinvolgere tutti i pubblici, in primis i cittadini di Aosta, primi ambasciatori di un patrimonio collettivo e di un’eredità per le generazioni future”.
“Quando si parla di ‘riscrivere la storia’ viene subito in mente il revisionismo. In realtà, è un obbligo di tutte le generazioni che si interrogano sul presente e devono costruire la storia del futuro – chiude invece il sindaco di Aosta Gianni Nuti –. Il risultato finale, oggi, è un disegno organico e lo presentiamo alla città in un momento simbolico: il richiamo della ‘scintilla’ della nascita che ha in sé già il potenziale per lo sviluppo che sarà”.