Si è chiusa domenica scorsa, 22 settembre, la seconda edizione del Festival AnimaTerrae che ha coinvolto i comuni di Châtillon e Saint-Denis per otto giorni di spettacoli, performance, conferenze e laboratori.
Raddoppiate le presenze rispetto al 2023, che hanno fatto registrare quest’anno 600 ingressi. Sedici, in totale, gli eventi gratuiti in calendario e sette gli shooting fotografici che hanno mosso residenti e turisti a partire da sabato 14 settembre.
Anche nel 2024, il calendario è stato inserito nel programma di Plaisirs de culture per le Giornate Europee del Patrimonio.
Numerosi i nomi di personaggi, illustri e meno conosciuti, che hanno risuonato nelle giornate della rassegna. Da Émile Chanoux ad Eugenia Martinet fino a Johanneta Cauda, condannata al rogo nel 1428 perché accusata di stregoneria. Anche il Pekelin e il fumetto a lui dedicato negli anni ‘70 hanno trovato il proprio spazio nel Festival.
Altro cardine su cui si struttura la kermesse è l’arte che diventa mezzo di interpretazione del territorio, strumento di espressione con cui la storia si fa presente. “Il laboratorio artistico e festivaliero di AnimaTerrae conferma la bontà delle sue intuizioni e proposte artistiche e culturali in equilibrio tra produzioni originali e proposte innovative – spiega il direttore artistico Enrico Montrosset –. Il territorio si riscopre e lo fa restituendo al numeroso pubblico i suoi frutti migliori”.
Diversi i generi e gli stili espressi dagli artisti coinvolti, tutti legati dal fil rouge della valorizzazione di luoghi e spazi, a volte noti, altre volte inconsueti nell’ospitare l’arte ma appartenenti alla vita delle comunità locali. Non sono mancati gli eventi alla scoperta del patrimonio naturalistico e storico-artistico della media Valle, con un’attenzione rivolta alle nuove generazioni, con spettacoli ed eventi adatti e fruibili a ogni età ed attività specifiche destinate ai più piccoli
Soddisfatto, per questa seconda edizione, il team di progetto. “Il Festival AnimaTerrae è un’occasione unica per il nostro territorio da offrire ai turisti come ai nostri concittadini – dice Cristina Rore, vicepresidente del Consorzio Saint-VincentTurismo, capofila del percorso –. Esso indica la via da seguire per una valorizzazione ampia e coerente dei Comuni: la collaborazione da una parte e l’alto livello delle proposte artistiche sono due pilastri a cui non possiamo rinunciare”.
Anche il sindaco di Châtillon, Camillo Dujany, guarda l’esito positivamente: “La seconda edizione ha permesso a tutte e a tutti di apprezzare il territorio del nostro Comune, conoscendo angoli nascosti e approfondendo le storie dei suoi cittadini illustri con un approccio non convenzionale ma fresco, giovane e mai noioso che ha introdotto i partecipanti a tematiche non sempre semplici – ha detto –. Sviluppare un attaccamento al territorio e alle persone che lo abitano passa tanto dal conoscere la storia e le radici che lo contraddistinguono quanto dalla condivisione di tempi ricchi come quelli del Festival”.
Il Festival AnimaTerrae è organizzato dal Consorzio Saint-Vincent Turismo con il Comune di Châtillon e il Comune di Saint-Denis, a cui si uniscono l’associazione giovanile Les Buébos dé Tsateillon e l’associazione culturale Strade del Cinema. È sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo attraverso il bando “Territori in luce”.