Vent’anni dopo l’impresa del neozelandese Edmund Hillary, toccò finalmente agli italiani fare sventolare il tricolore sulla cima più alta del mondo. Era il 5 maggio del 1973 quando il sergente Mirko Minuzzo e la guida alpina Rinaldo Carrel, misero piede sull’imponente vetta della catena himalayana. Due giorni dopo toccò a Fabrizio Innamorati, capitano del battaglione Carabinieri Paracadutisti, Claudio Benedetti, sergente maggiore degli Alpini, e Virginio Epis, maresciallo degli Alpini. I cinque italiani, accompagnati da tre sherpa, facevano parte dell’imponente spedizione organizzata da Guido Monzino: 53 militari italiani e 9 scienziati incaricati di studiare la fisiologia d’alta quota.
L’impresa, 40 anni dopo, sarà rivissuta assieme ad alcuni dei suoi protagonisti, domani, martedì 30 luglio, al Cervino Cinemountain filmfestival. Il sipario sulla 16esima edizione della manifestazione si alzerà alle 21 al Cinema des guides del Breuil con l’evento organizzato in occasione dei 40 anni dalla prima ascensione italiana del Tetto del Mondo.
Protagonisti dell’appuntamento saranno Rinaldo Carrel, Virginio Epis, Claudio Benedetti, Mario Curnis, il professor Paolo Cerretelli che racconteranno aneddoti e segreti. A guidare i loro ricordi sarà anche "Everest ’73", film di Guido Guerrasio con la fotografia Pietro Magni.
Passato e presente si uniranno nella figura di Simone Moro, l’alpinista che sull’Everest è salito già quattro volte. Lo scalatore bergamasco rievocherà quarant’anni di spedizioni italiane all’Everest, a partire dalle grandi impresi di Reinhold Messner, primo a salire senza ossigeno supplementare (1978) e in solitaria (1980). Al pubblico saranno anche presentati il libro "Everest, in vetta a un sogno" di Moro e il film "Exposed to dreams" (Italia, 2012, 24 minuti) di Alessandro Filippini e Marianna Zanatta con lo stesso Moro e Mario Curnis, sul tentativo di concatenamento tra Everest e Lhotse.
Il giorno successivo, mercoledì 31 luglio, nel centro polivalente di Valtournenche, cominceranno le proiezioni dei 17 film in concorso che quest’anno saranno giudicati dall’alpinista Darius Zaluski, Claudia Giannetto, esperta della storiografia cinematografica e Micol Cossali, filosofa e regista. Quattro i premi in palio: Grand Prix des Festivals-Conseil de la Vallee, Vie de Montagne, premio Cai per il miglior film di alpinismo e il premio del pubblico.