Da Blanco a Fiorello: i progetti di Jolanda Fiarè, motion designer di Hône

Jolanda Fiarè è una motion designer freelance: realizza grafiche animate per videoclip musicali, visual di esibizioni live e pubblicità. Dopo il master allo IED di Milano, lavora per molti big dello spettacolo, tra cui Calcutta, Madame, Mahmood e Ricchi e Poveri. Prossima commissione, Ultimo.
Jolanda Fiarè
Cultura

C’è la mano di un motion designer nelle sigle che si vedono in televisione, negli effetti che plasmano un video musicale, negli enormi schermi dietro le esibizioni dei cantanti o alle spalle di attori teatrali. Il motion design è un tipo di progettazione grafica che, oltre a combinare immagini, effetti e testi, mette loro in movimento

Si è rivelato questo il perfetto cocktail per Jolanda Fiarè, trentaquattrenne originaria di Moncalieri trasferita da quattro anni a Hône, da sempre appassionata delle arti visive, spaziando tra la grafica e i video musicali. 
Questa combinazione di interessi l’ha spinta, dopo aver ricevuto all’Istituto Albe Steiner di Torino il diploma in Grafica Pubblicitaria e aver lavorato in alcune agenzie di Torino, a frequentare diversi corsi e a inserirsi in uno studio di motion design, dove ha avuto l’opportunità di “imparare a muovere la grafica”, come dice lei. Da qui derivano la sua scoperta della disciplina e la conseguente decisione di iscriversi, nel 2017, al Corso di Formazione Avanzata in Motion Graphics for Broadcasting, un master offerto dallo IED di Milano

Grazie alle opportunità proposte dall’istituto Europeo di Design e all’ambiente cittadino, Jolanda si è circondata di un’importante rete di conoscenze, tra cui molti personaggi famosi, per i quali lavora tramite lo studio di animazione “Galattico” di Milano.  

“Quando si va a vedere un concerto non può immaginare tutto il lavoro che c’è dietro” introduce la protagonista. “A me stare dietro le quinte piace molto”. Però, accanto a ciò, si occupa di commissioni da parte di privati, gestendone anche due o tre contemporaneamente. Lavoro come motion designer a tutto tondo“, ricorda. 

Le animazioni di Jolanda Fiarè sullo schermo del concerto di Blanco
Le animazioni di Jolanda Fiarè sullo schermo del concerto di Blanco

Dalla rassegna teatrale di Fiorello al videoclip di Mahmood 

Jolanda sperimentò il suo primo ingaggio nel mondo dei visual nel tour di Calcutta, nel 2018, tra cui una delle date si svolse all’Arena di Verona. Ora, con alle spalle quindici anni di esperienza da freelance, riconosce come suo lavoro più appagante quello realizzato per Blanco nel 2023. La particolarità stava nel fatto che per la prima volta si trovò a progettare uno show per gli stadi, in particolare San Siro e lo Stadio Olimpico. “Questo progetto importante mi ha permesso di ideare diversi visual da zero, potendo quindi esprimere quasi su carta bianca il mio stile e le mie intuizioni” ricorda la protagonista. 

Quello per Galattico è un lavoro in team e quasi mai individuale che prevede, appunto, sia una parte da remoto che l’allestimento fisico. “Ci spostiamo in tutta Italia” racconta Jolanda “Vediamo sugli schermi quello che abbiamo prodotto adattandolo con l’artista. Stiamo tutto il giorno all’interno palazzetti fino alla data dello spettacolo”. 

E così è stato per la cura delle animazioni riprodotte sugli schermi per le esibizioni live di molti cantanti famosi, tra cui Elodie, Daniele Silvestri, Piero Pelù, Ariete, Calcutta. Il prossimo a ottenere una sua grafica animata sarà il palco di Ultimo. Di recente ha anche realizzato il videoclip del brano di Sanremo 2024 dei Ricchi e Poveri Ma non tutta la vita“. Peculiare è stato il progetto per Fiorello: si trattava di una rassegna teatrale, per cui la giovane era incaricata di realizzare gli sfondi animati usati durante gli spettacoli dello showman, e l’ha seguito nelle sue varie tappe per l’Italia

“Lo studio fa da tramite, comunque le esigenze sono tante, anche perché lo spettacolo è personale e l’artista lo vuole in un certo modo” aggiunge. “Durante il lavoro c’è molta serietà” spiega, pur considerando di aver avuto qualche occasione, dopo gli spettacoli, di stare in contatto con alcuni di loro

Ancora, la ragazza ha lavorato per alcune agenzie televisive, tra cui Mediaset, per la quale si è occupata di diversi progetti: sigle televisive, spot e, insieme a una casa di produzione torinese, della realizzazione di una serie animata in streaming trasmessa su Infinity nel 2019. Infine, insieme a un’altra agenzia milanese e a un team creato da lei, si è occupata degli effetti speciali dei videoclip di Mahmood e Kobra.

Il lavoro da motion designer nel concreto: tra commissioni private e non

Per quanto riguarda i lavori commissionati tramite lo studio Galattico, solitamente ai grafici viene fornita una mood board, una rappresentazione visiva di concetti e idee, per ogni brano e per ogni spettacolo, a cui vengono allegate le informazioni dell’artista e della performance. Dopodiché, a ogni motion designer viene assegnato un brano in base alla sua natura di specializzazione. 

Quando invece si lavora per agenzie private, si deve incontrare il cliente,  capire le sue esigenze e portargli proposte e idee, anche coinvolgendo colleghi con diverse competenze, ad esempio in ambito 3D o audio. 

Concerto di Calcutta
Concerto di Calcutta

Ogni progetto è diverso, anche a livello di struttura e misure sulle quali lavorare” sottolinea Jolanda “Le animazioni possono essere composte non solo da disegni o illustrazioni, ma anche da immagini o montaggi video, mischiando diversi stili o tecniche”. Comunque, per entrambi i lavori, la parte più difficile è l’inizio, in quanto si devono “sbloccare le idee”, commenta. Per farlo, lei cerca l’ispirazione facendo alcune ricerche, lasciandosi ispirare dal mood del progetto, utilizzando molto spesso la musica come mezzo per lasciar fluire le idee. “E’ tutta una questione di dare armonia ai movimenti, è come essere un direttore d’orchestra che decide come muovere tutti gli elementi. Per me è qualcosa di magico” rivela.

Il tempo di gestione di un progetto è variabile, può volerci qualche giorno come un mese a seconda della tipologia di commissione e i software che decide di utilizzare, solitamente Adobe Illustrator o Adobe Photoshop per creare le illustrazioni, e Adobe After Effects per “dargli vita”.

Al momento, l’obiettivo che più preme la motion designer di Hône è consolidare la sua attuale modalità di lavoro, alternando il lavoro da casa alle “uscite sul campo”, così da giungere a un equilibrio tra i picchi di adrenalina che vive durante gli eventi e la tensione che gli stessi portano, emozioni smorzate dal carattere più calmo delle mansioni da remoto.

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