Da Gressoney a New York, i successi delle illustrazioni di Monica Barengo
Da gioco infantile a sfogo adolescenziale sino a divenire un autentico lavoro da adulta, il disegno è sempre stato per Monica Barengo una parte essenziale e irrinunciabile della propria vita. L’illustratrice piemontese, residente a Gressoney-La-Trinité, impegnata tra Italia, Francia e Taiwan, ha saputo collezionare nel corso degli anni numerosi successi in ambito artistico, ultimo dei quali la vittoria stelle e strisce del premio “New York Times/New York Public library Award 2022” per il miglior libro illustrato per bambini scritto in collaborazione con l’autore Davide Calì, “Lo scrittore”.
Il libro
Pubblicato in Italia nel 2018, “Lo scrittore” narra con la voce di un cagnolino la storia di amicizia e amore che lo lega al suo padrone, scrittore dalla vita sedentaria che il piccolo quadrupede deve preoccuparsi di rendere più puntuale e socievole.
“L’idea per questa pubblicazione nasce nel 2014, quando, occupata con un altro albo illustrato, non ho visto piombare nella monotonia della famiglia un cagnolino di nome Greta – rammenta Barengo -. Dopo che il mio editore ha rifiutato la mia proposta di inserire quel nuovo personaggio animale all’interno delle pagine in imminente conclusione offrendomi però la possibilità di illustrarne uno nuovo, assieme a Davide abbiamo provveduto a completare una opera per noi molto soddisfacente”.
“Lo scrittore” dipinge la figura ironica e quasi comica di un artista – autore ma non soltanto – così preso dalla propria arte e dalla propria vena creativa da dimenticare di restare con i piedi per terra e ancorati alla realtà: comperato dall’editore americano “Eerdmans” ed entrato sul mercato statunitense, il libro è stato scelto da una giuria competente composta da tre professionisti del settore su oltre migliaia di titoli in pubblicazione quest’anno.
“Sono davvero molto contenta del mio progetto poiché parte della mia biografia personale, ma non mi sarei mai aspettata che esso ricevesse un riconoscimento di questo genere, frutto non di una candidatura spontanea bensì di una selezione che ha ridotto i concorrenti a soli 10 – prosegue ancora la donna -. Durante il pranzo-cerimonia in occasione del quale è stato comunicato il vincitore per il miglior disegno, il mio unico pensiero è stato come tutto fosse nuovo ed entusiasmante e di come fosse strano ed emozionante essere intervistata dal “New York Times” o parlare davanti ad autori, giudici e direttori”.
Una vita dedicata all’arte
Classe 1990 e appassionata di disegno da tutta la vita, al termine di un percorso di studi liceale di ambito artistico, Barengo vince una borsa di studio per frequentare il corso triennale di illustrazione allo Ied di Torino. È durante la discussione della propria tesi che ha modo di incontrare e di conoscere lo scrittore Davide Calì, assieme al quale pubblica nel 2013 e per conto della casa editrice padovana “Kite Edizioni” il suo primo albo illustrato, “Polline”, che oltre all’Italia, viene distribuito anche in Francia, Spagna, Cina e Corea.
“Sin da piccola l’arte è sempre stata per me più di un semplice hobby, ma il sogno di potervi trovare un qualche sbocco lavorativo mi è parso irraggiungibile sino a che, durante l’ultimo anno di scuola superiore, non ho avuto modo di partecipare al workshop pomeridiano di un illustratore che mi ha fatto comprendere che quella era la mia strada – racconta Barengo -. Innamorata della mia professione, sono attualmente illustratrice per libri, magazine e privati da circa una decina di anni”.
Dopo essere stata selezionata nel 2012 per la mostra degli illustratori della “Fiera di Bologna”, l’anno seguente la donna si aggiudica il premio “Previsioni future” indetto dall’”Associazione illustratori italiani”; chiamata nel 2014 a vestire i panni di testimonial del “Baccanale di Imola” dedicato a esaltare la cultura del cibo e dell’enogastrnomia, tra il 2018 e il 2019 Barengo viene selezionata tra i cinquanta finalisti del “Golden Pinwheel Young Illustrators Competition di Shangai”.
Attualmente, la donna collabora regolarmente con la rivista australiana tutta al femminile “Womankind” nonché con la rubrica “Anticorpi” di “F Magazine” alternandosi con i suoi lavori di illustratrice di libri, tra i quali i maggiormente recenti risultano l’adattamento spagnolo del capolavoro di Gustave Flaubert “Madam Bovary” di “Alma Editorial” e gli italiani “La bambina che non dormiva mai” e “Felicità ne avete?” rispettivamente pubblicati per conto di “Rizzoli” e “Kite edizioni” a fianco delle scrittrici Lidia Ravera e Lisa Biggi.
Il rapporto con la Valle d’Aosta
Piemontese di origine, dopo qualche anno di residenza cittadina a Torino Barengo approda per amore in Valle d’Aosta alla fine del 2019 e poco prima della pandemia.
“In quel periodo stavo lavorando a “Felicità ne avete?”, storia di una strega e del bosco in cui vive che ho voluto ricalcare ispirandomi al paesaggio della vallata di Gressoney – conclude l’illustratrice -. Penso che se non avessi subito l’influenza dell’ambiente valdostano ma fossi rimasta in città il libro e i suoi disegni sarebbero paesi maggiormente urbani e condizionati da tutti gli elementi e i colori che quotidianamente scorgo dalla mia finestra e che cerco di riportare e di rendere al meglio”.