Lungo le possenti pareti imbiancate delle sette sale interne del Forte di Bard oltre cento opere a firma dei più grandi artisti europei della storia dell’Arte fanno mostra di se, riportando l’animo ad una dimensione spirituale che scultura e pittura sole sanno accompagnare. Sono le opere provenienti dal Monastero benedettino di Montserrat, località a pochi chilometri da Barcellona, in Catalogna, e che per la prima volta sono raccolte in un unico evento che fa tappa nella nostra regione fino al 2 giugno 2014 e che avvicina così due regioni autonome attraverso un immaginario ponte dalla Catalogna alla Valle d’Aosta.
Dal Romanico al Barocco, dall’Impressionismo all’Avanguardia, con omaggi particolari all’arte italiana e alla pittura antica spagnola. Tra le opere esposte spiccano il San Gerolamo di Caravaggio, le tele di Gianbattista Tiepolo, Luca Giordano, Francesco Solimena, Andrea da Salerno, Pedro Berruguete, Marià Fortuny, Rembrandt e due capricci di Luigi Rossini mai esposti. A questi si aggiungono altri grandi maestri della storia dell’arte: Monet, Degas, Pisarro, Sisley, Rouault, Chagall, Braque, Marini, Hartung, Rusiñol, Picasso, Dalí, Tàpies, Poliakoff, Chanko, Le Corbusier e Subirachs. Il percorso espositivo si snoda nelle sette sale delle Cannoniere del Forte e presenta vari ambiti e aspetti della Storia dell’Arte, dal Medioevo fino ad arrivare ai giorni nostri.La mostra vede il contributo oltre che dei curatori, Josep de C. Laplana e Gabriele Accornero, e degli assistenti alla curatela, Raul Magi e Chantal Cerise, anche del Priore della Comunità Monastica di Bose, Enzo Bianchi, e dell’Abate di Montserrat, Dom Josep Maria Soler.. presenti all’inaugurazione avvenuta il 30 gennaio scorso.
Il Monastero
Il Monastero benedettino di Montserrat (letteralmente Monte Seghettato) è situato a venti chilometri ad est di Barcellona ad un’altitudine di 720 metri. Fondato nel 1025 per commemorare l’apparizione della Madonna sul monte omonimo, fu distrutto dalle truppe napoleoniche nel 1811 e ricostruito una trentina di anni dopo, esattamente come avvenne per il Forte di Bard. Attualmente ospita una comunità di monaci ed è meta di pellegrinaggi per venerare la Moroneta (la Madonna Nera), una scultura romanica in legno del XII secolo, protettrice della Provincia della Catalogna.
Nel Medioevo (marzo 1522), San Ignazio di Loyola, cavaliere convertito, venne a Montserrat per deporre la sua spada ai piedi della Vergine, passarvi una veglia d’armi e cominciarvi la sua nuova vita. Nel 1811, con la "guerra del Francese", chiesa e monastero furono completamente distrutti dai soldati di Napoleone, e i monaci costretti a fuggire; durante la guerra civile spagnola (1936-1939), 23 monaci furono massacrati. Oggi il santuario, ricostruito sontuosamente e attorniato da un vastissimo complesso di edifici in gran parte adibiti per l’alloggio dei pellegrini, è conosciuto in tutte le parti del mondo e secondo le ultime statistiche, ogni anno pellegrini e turisti superano il milione.
Uno degli edifici del vastissimo complesso ospita il Museo di Interesse Nazionale di Montserrat, il cui principale compito è quello di esporre e divulgare il patrimonio artistico e archeologico catalano e di molte altre scuole giunte fino qui grazie alle diverse donazioni private avvenute negli anni.