Neri Marcorè e Claudio Gioè con le loro voci mettono in scena l’eterna attualità dei grandi, l’incontro della letteratura alta di Pier Paolo Pasolini con la vulgata pop delle canzoni di Giorgio Gaber. Martedì 10 e mercoledì 11 gennaio, il teatro Giacosa di Aosta accoglie infatti “Eretici e Corsari” lo spettacolo dall’opera di Giorgio Gaber, Sandro Luporini e Pier Paolo Pasolini sotto la regia e drammaturgia di Giorgio Gallione, una produzione Teatro dell’Archivolto.
Pier Paolo Pasolini, a metà degli anni ’70 scrive e pubblica “Scritti corsari”, una raccolta di articoli e riflessioni sulle trasformazioni dell’Italia di quegli anni. Contemporaneamente, Gaber era sulla stessa lunghezza d’onda, condividendo molte delle intuizioni pasoliniane. “Eretici e corsari” diventa così uno spettacolo che si alimenta di questi materiali: monologhi, articoli, canzoni, frammenti di vita e opere di due unici nel loro genere si alternano sul palco insieme ai due protagonisti in scena, che saranno accompagnati dal vivo dalle sonorità della Gnu Quartet, quartetto d’archi noto per aver partecipato tra gli altri al Festival di San Remo.
“L’idea di far dialogare due personaggi come Gaber e Pasolini è stata del regista, Giorgio Gallione – dice Marcorè che ha ricevuto quest’estate il prestigioso Premio Terre di Siena Film Commission – ci siamo confrontati e abbiamo capito che l’accostamento inedito poteva essere davvero interessante. I punti di contatto sono svariati: molti brani di Gaber rimandano, infatti, a precisi corsivi di Pasolini”.
Pasolini e Gaber entrambi scomodi, entrambi diversi nella libertà, entrambi in “direzione ostinata e contraria” avvertono con preveggenza la fine del futuro e la necessità di privilegiare il crescere rispetto al consumo. Testi e canzoni sono ispirati a Libertà obbligatoria, Anche per oggi non si vola e Polli d’allevamento, ovvero al periodo in cui Gaber e Luporini si muovono sulla stessa lunghezza d’onda del Pasolini de La scomparsa delle lucciole.