Fiera di Sant’Orso: alla scoperta dell’enogastronomia valdostana nei Punti Rossoneri

Sei sono gli stand organizzati dalle Proloco che nei due giorni di fiera offrono ai visitari un assaggio della cultura enogastronomica valdostana. Una piccola guida per sapere dove mangiare e che cosa.
Fiera S. Orso
Cultura

Si chiamano Punti RossoNeri e sono gli stand gestiti dalle Proloco regionali che offrono, nei due giorni di fiera un po’ di sano ristoro ai visitatori e un assaggio di quello che è la cultura enogastronomica locale.
Ecco una breve sintesi di quali specialità sarà possibile degustare nei 6 padiglioni presenti quest’anno alla fiera, utile anche per decidere con un po’ di anticipo dove volersi riposare davanti ad un buon piatto caldo.

All’Arco d’Augusto la Proloco di Pollein accanto alla Polenta concia, alla carne in umido alla valdostana, offre il dolce tipico valdostano.
Le Proloco del Grand Combin di casa in piazza Severino Caveri offrono come specialità della vallata il Jambon alla Brace.  
La Favò, minesta tipica tipica di fave di Ozein, regna invece in Piazza della Repubblica, dove la Proloco di Aymavilles, l’accompagna al brodo di carne, alla fiocca e castagne al miele e al pane nero di Ozein. Lo stesso padiglione ospita anche la Trifolette d’Arvi (uova, pancetta e patate) della Proloco di Arvier
La Seuppa de Quart sarà distruita in via Vevey assieme alla Polenta e salcicetta della Proloco di Brissogne. Infine in Via Guido Rey, mocetta con fonduta, Creutzon de Boretta, Seuppa de Pors e Bollito misto con patate, nel menù della Proloco di Chatillon.

I prezzi concordati dalle Proloco con l’Amministrazione regionale sono gli stessi per tutti i punti rossoneri. A titolo di esempio una polenta concia costerà 3.50 euro, un piatto freddo valdostano 5 euro, altrettanti se ne andranno via per le specialità come la Favò, la Trifolette, 2 euro invece il costo dei dolci, una bottiglia di bianco valdostano 9 euro, 8 una di rosso.

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