Ad Aosta è già tempo di Fiera. Ieri pomeriggio, infatti, presso il salone ducale di palazzo comunale si è svolta la presentazione della scultura di Guido Diémoz “Le magnin”. Organizzata dal sindacato Savt-Artistes, l’anteprima del ‘pezzo’ che Diémoz porterà alla Millenaria tra due settimane è ormai una tradizione che viene portata avanti da cinque anni grazie alla collaborazione tra Comune, Regione e sindacato stesso.
Dopo “L’arbre du maire”, “Ru”, “l’Enchantement” e la “La Tzarbonniëre”, l’artista di Doues quest’anno propone “Le magnin”, un tema che fa parte della storia dei mestieri. Lo stagnino lavorava tutto a mano e realizzava principalmente utensili in rame riservati a utilizzi domestici o destinati al culto, come i leggii e la fonte battesimale, o i candelabri. “L’osservazione di questa opera d’arte – ha spiegato Dorino Ouvrier, segretario del Savt-Artistes – ci porta ad un dialogo con essa che ci dà un’emozione che trasmette la spontaneità, l’illusione, che ci riporta alla mente dei ricordi personali che a loro volta ci trasmettono, per riflesso, una cultura che è testimonianza di un’identità del tempo che fu”.