Giulia Coccovilli porta a Bard i suoi 111 luoghi da scoprire in Valle d’Aosta

Per il Festival di Fine Estate organizzato alla MAB di Bard da Palinodie, la valdostana Giulia Coccovilli - romana di adozione - ha presentato il suo primo libro. Un volume che non vuole svelare, ma raccontare.
Giulia Coccovilli alla MAB
Cultura

Ceci n’est pas un guide de voyage. Parafrasando il famoso quadro dell’artista belga Magritte, potremmo dire che il libro presentato da Giulia Coccovilli a Bard, nel quadro del Festival di Fine Estate organizzato da Palinodie, non è (e non vuole essere), una guida turistica.

111 luoghi della Valle d’Aosta che devi proprio scoprire” è il volume pubblicato il 12 settembre da Emons Edizioniscritto da Giulia Coccovilli che offre un viaggio alla scoperta della regione, tra natura, storia e tradizioni.

Nessuna nozione scientifica, geologica o storica troppo dettagliata, nessun itinerario troppo difficile, ma solo un racconto di quello che la Valle d’Aosta può e ha da offrire ai visitatori che la conoscono meno, ma anche a chi la vive o la conosce bene.

L’autrice, valdostana di nascita e romana di adozione ormai da più di 10 anni, lavora nell’audiovisivo e nel tempo è anche stata location manager per il cinema. Lavori che l’hanno aiutata nella stesura del volume e che si riscontrano nella scrittura scorrevole e molto visiva del libro: “Senza dubbio il mio percorso lavorativo mi ha aiutata in questa avventura, ma forse ho scritto questa guida perché ho avvertito che dopo tanto tempo la Valle d’Aosta mi stava un po’ sfuggendo, come se la mia permanenza a Roma stesse prendendo il sopravvento sul mio luogo di nascita. Quando mi sono trasferita a Roma, ho iniziato ad accumulare guide sulla città in cui mi ero trasferita, un po’ per conoscerla meglio e un po’ per accogliere al meglio chi veniva a trovarmi; ero diventata la persona che i miei amici chiamavano per gli indirizzi giusti nella Capitale o i luoghi imperdibili. Ho scritto questo libro perché è il libro che avrei voluto leggere, è un volume che cerca di parlare per immagini, nel quale cerco di concentrarmi meno sulle nozioni, ma molto sulle sensazioni”.

La bellezza della Valle d’Aosta è la protagonista di ogni pagina, ma Coccovilli vuole porre l’accento su come “sia semplice in questa regione essere allenati alla bellezza e provare gratitudine per questa Terra, anche in un periodo storico molto difficile e complicato in cui parlare di guide turistiche può sembrare paradossale, e forse lo è, ma per me la Valle è come una farmacia, una dispensa molto ben fornita che ci fornisce luoghi meravigliosi per ogni nostro stato d’animo”.

Luoghi e scorci sono impressi su un volume che non vuole svelare, ma raccontare e non vuole neppure “dare in pasto” ai lettori dei posti solo per vederli, fotografarli e condividerli sui social, ma si pone come veicolo per permettere ai futuri visitatori di goderne con lentezza, senza la foga di dover correre e testare i propri limiti o provare qualcosa a qualcuno, ponendo l’accento su quanto del patrimonio valdostano più interessante non sia comprabile perché immateriale e fatto di natura, accoglienza, attimi e tradizioni.

“La conoscenza di un luogo – spiega Giulia Coccovilli -, è un potente antidoto al turismo mordi e fuggi e all’abbandono di luoghi che vengono usati e spremuti da un turismo di massa. Mi auguro che chi leggerà il libro sarà un pubblico già predisposto a un ritmo lento e al voler conoscere anziché rimanere in superficie”.

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