Un cast stellare, un budget da 75 milioni di dollari, un regista premio Oscar e una storia incredibile da raccontare. Gli ingredienti per realizzare un “piatto” memorabile c’erano tutti, eppure qualcosa non ha funzionato in “House of Gucci”, il tanto atteso film sulla storia della famiglia che ha reso famosa la casa di moda italiana in tutto il mondo.
Siamo andati a vederlo al cinema, ieri sera, alla sua prima italiana, senza troppo badare ai giudizi – controversi, va detto – espressi dai critici stranieri, e alla tiepida accoglienza riservata alla pellicola dal pubblico internazionale. Uscito nelle sale statunitensi un mese fa, infatti, “House of Gucci” in America ha incassato poco più della metà di quanto è costato (42milioni di dollari), mentre è andata meglio nel resto del mondo, dove al botteghino ha totalizzato 52 milioni di euro.
Il numero dei biglietti staccati, però, non è sempre sinonimo di qualità – e viceversa – anche se forse in questo caso, ci dà la giusta misura di quanto un lavoro dal potenziale enorme possa essere stato sprecato.
Basato sul libro “The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour, and Greed” di Sara Gay Forden, l’adattamento cinematografico, come detto, contava su un cast di grandi star di Hollywood come Al Pacino, Jeremy Irons, Jared Leto, Adam Driver e Salma Hayek, affiancate dalla cantante Lady Gaga nei panni di Patrizia Reggiani, l’ex moglie di Gucci, condannata come mandante per l’omicidio del marito nel 1995.
E’ subito chiaro, fin dall’inizio, come la vera star del film non sia in realtà la famiglia Gucci ma proprio Lady Gaga/Patrizia Reggiani, ragazza modenese di umili origini, figlia adottiva (non ha mai conosciuto il padre biologico) dell’imprenditore Ferdinando Reggiani, che incontra Maurizio Gucci ad una festa nel 1970.
Determinata, arrivista e manipolatrice, la Vedova Nera è senz’altro il personaggio sviluppato meglio. A tenerle testa, almeno nella prima parte del film, è un Al Pacino in splendida forma che a distanza di quasi 50 anni torna a vestire i panni del “padre-padrino” – interpreta Aldo Gucci, zio di Maurizio – di una delle più importanti e famose famiglie dello scorso secolo.
Resta inevitabilmente in secondo piano, timida, passiva, senza riuscire ad emergere, la figura di Maurizio, interpretata da Adam Driver, mentre la moglie lo pilota fino alla guida degli affari di famiglia, tagliando fuori proprio lo zio Aldo e il cugino Paolo, reso una macchietta da un irriconoscibile Jared Leto.
In mezzo a questa guerra, fredda e spietata, per la gestione del marchio, dei soldi e del potere che ne conseguono, ci sono anche cinque minuti scarsi di immagini girate in Valle d’Aosta durante il lockdown, nel marzo del 2021. Le montagne imbiancate dalla neve di Gressoney fanno capolino sullo schermo nel momento chiave delle vicende dei Gucci, e cioè quando Maurizio fugge a Saint Moritz, braccato dalla Guardia di Finanza. La Valle d’Aosta si tramuta in Svizzera con la sua frontiera, ricostruita lungo la strada che porta a Staffal, accanto all’area pic-nic e alla seggiovia che sale a Punta Jolanda, a Gressoney-La-Trinité. Lì, Maurizio si rifugia nella villa di famiglia e sulle piste da sci (Weissmatten), dove incontra Paola, una vecchia amica che diventerà poi la sua nuova compagna, maturando la decisione di lasciare Patrizia Reggiani e segnando così, in maniera inconsapevole, il suo tragico destino.
Anche questo passaggio, estremamente delicato per le sorti dei personaggi e della loro storia, segue il fil rouge del film, risultando superficiale e approssimativo, sconfinando a tratti anche nel grottesco.
Non stupiscono, dunque, le lamentele degli eredi della famiglia Gucci, che hanno subito sottolineato come il film veicoli “una narrazione tutt’altro che accurata”, una ricostruzione dei fatti “che diviene mistificatoria ai limiti del paradosso”, descrivendo i suoi membri “come teppisti, ignoranti e insensibili al mondo che li circondava”, attribuendo ai protagonisti “toni e atteggiamenti che mai sono loro appartenuti: ciò è estremamente penoso sotto un profilo umano e un insulto all’eredità su cui il marchio è costruito oggi”.
L’impressione, per lo spettatore, è che si sia voluto raccontare troppo – scandali, tradimenti, ambizione e avidità – senza poi davvero raccontare qualcosa, anzi. Il dubbio che l’effetto sia stato cercato appositamente da un regista esperto e complesso come Ridley Scott rimane, così come quel retrogusto amaro di aver assistito, volenti o nolenti, alla messa in scena – eccessiva, caricaturale, cafona – di una soap opera per il grande schermo. Peccato.
“House of Gucci”: in vendita la villa a Gressoney, set di alcune scene
Nella giornata in cui negli Stati Uniti esce il film in sala, arriva l’annuncio che la villa Loubenó a Gressoney-Saint-Jean, set di alcune scene di House of Gucci è in vendita.
La residenza storica, costruita a inizi del ‘900, è stata scelta dal regista Ridley Scott per ambientare l’attesissimo dramma poliziesco sulla vicenda della famiglia Gucci. Nel suo giardino e nelle sale interne sono state girate alcune scene con Lady Gaga e Adam Driver. Per vedere la Valle d’Aosta e in particolare la località ai piedi del Monte Rosa bisognerà aspettare l’uscita del film in Italia, in programma dal 16 dicembre.
Se invece qualcuno fosse interessato ad acquistare la villa, il prezzo, modico, è di 990.000 euro.
“House of Gucci”, c’è anche un po’ di Valle d’Aosta nel primo trailer del film
“Non mi considero una persona con uno spiccato senso morale, ma non sono ipocrita”. Si descrive così Patrizia Reggiani, o meglio Lady Gaga nei panni della moglie dell’imprenditore Maurizio Gucci, nel primo trailer dell’attesissimo film “House of Gucci“, dedicato alle vicende della nota casa di moda italiana. Nei due minuti abbondanti di anticipazione del film c’è quindi anche un po’ di Valle d’Aosta, con le riprese realizzate a Gressoney – dove era stata allestita una finta frontiera svizzera – e in particolare sulla pista di sci di Weissmatten. Il film di Ridley Scott ora ha anche una data di uscita, il 24 novembre 2021.
Insieme al trailer, su Instagram, sono stati diffusi anche i poster ufficiali del film.
Il cast di “Gucci”
Basato sul libro “The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour, and Greed” di Sara Gay Forden, l’adattamento conta su un cast di grandi star di Hollywood come Al Pacino, Jeremy Irons, Jared Leto, Adam Driver e Salma Hayek, alle quali si affiancherà anche la cantante Lady Gaga, pseudonimo di Stefani Joanne Angelina Germanotta, nei panni di Patrizia Reggiani, l’ex moglie di Gucci, condannata come mandante per l’omicidio del marito nel 1995.
Le riprese in Italia e in Valle d’Aosta
Il film è stato girato tra Milano, Como e Firenze, oltre che in Valle d’Aosta. Si sono concluse il 9 marzo 2021, sulla pista di sci di Weissmatten, a Gressoney-Saint-Jean, le riprese valdostane del film “House of Gucci” (il titolo è stato aggiornato anche sulla piattaforma imdb, insieme all’aggiunta di altri membri del cast) diretto da Ridley Scott. Sul set, anche oggi, c’erano Lady Gaga e Adam Driver, nei panni rispettivamente di Patrizia Reggiani e Maurizio Gucci. Lui ha sfoggiato ancora la tuta “total white” già esibita ieri nella scena del pranzo alla villa, mentre lei oggi spiccava con una mise rosso fuoco, cappello in pelliccia, cintura nera e fibbia in oro.
VIDEO: Lady Gaga filming “House of Gucci” in Gressoney, Italy today. pic.twitter.com/t7gzvxRcSt
— GAGAIMAGES (@gagaimages) March 9, 2021
Tante anche le comparse locali, tra cui molti bambini, che questa mattina presto si sono presentate sulle piste per simulare una mattinata sugli sci. Per girare queste scene, nei giorni scorsi Adam Driver ha preso lezioni, al fine di migliorare una tecnica che in effetti lasciava un po’ a desiderare.
Una seconda scena, poi, è stata realizzata in un bar allestito per l’occasione in una baita accanto alle piste. Con le riprese di oggi, la produzione ha concluso il proprio lavoro in Valle e auto, camion, furgoni e attrezzature stanno già lasciando Gressoney per dirigersi alla volta di Milano, dove sarà girato il cuore del film, tra le vie del centro e l’area del Quadrilatero della moda.
Il pranzo di famiglia alla villa Loubono
Una Bentley degli anni Settanta scende lungo una stradina di montagna, poi si arresta di fronte a una splendida villa di inizio Novecento. L’auto parcheggia accanto alla terrazza che si affaccia sulla vallata. La portiera si apre e una donna elegante, avvolta in una pelliccia nera, cappello bianco e occhiali da sole, scende dirigendosi verso la grande tavolata allestita per le feste. Con lei c’è una bimba. Ad accoglierle c’è un uomo alto, con gli occhiali, completamente vestito di bianco, dai pantaloni della tuta da sci al maglioncino a collo alto. Scambiano qualche parola e poi si siedono insieme ad altri commensali, probabilmente appena rientrati dalle piste insieme all’uomo. Gli sci sono tutti appoggiati alla staccionata in legno della terrazza. Si respira aria di Natale, c’è anche un grande albero addobbato di tutto punto, per l’occasione.
Lei è Patrizia Reggiani, interpretata dalla cantante Lady Gaga, mentre lui è Maurizio Gucci, impersonificato da Adam Driver (Star Wars, Storia di un matrimonio) e la scena è stata provata, ripetuta diverse volte e poi filmata ieri mattina a Gressoney-Saint-Jean. Sul set c’era anche Camille Cottin, che interpreta il ruolo di Paola Franchi, ultima compagna di Maurizio Gucci.
Nel pomeriggio il tempo è peggiorato all’improvviso, portando sul set anche un po’ di neve che lo ha reso quindi ancora più reale, aggiungendosi a quella artificiale sparata nei giorni scorsi. Nonostante il maltempo, dunque, le riprese alla villa Loubono si sono concluse prima del previsto, ma la produzione era soddisfatta di quanto girato.
Le tante attese star di Hollywood, dunque, sono finalmente apparse sul set di “Gucci”, film dal cast stellare (oltre ai due attori presenti oggi a Gressoney, nel film reciteranno anche Al Pacino, Jeremy Irons e Jared Leto) del regista di Blade Runner, Thelma&Louise e il Gladiator, le cui riprese valdostane sono iniziate sabato scorso con una scena girata alla frontiera svizzera, ricostruita per l’occasione sulle strade di montagna della Valle d’Aosta.
La scena alla frontiera svizzera
Lungo la strada che porta a Staffal, accanto all’area pic-nic e alla seggiovia che sale a Punta Jolanda, a Gressoney-La-Trinité, la produzione ha ricostruito la frontiera svizzera italo-svizzera, con tanto di posto di blocco, jeep e auto d’epoca (nel grande parcheggio di fronte all’Hotel Dufour erano presenti una vecchia Mercedes 350SL del 1972 e l’ormai famosa Bentley), per girare una scena che prevede anche la presenza di una motocicletta. Sul grande schermo, infatti, Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité si trasformeranno nella svizzera Sankt-Moritz, dove la famiglia Gucci possiede diversi chalets.
Fervono i preparativi per le scene sulle piste da sci
Nel frattempo, mentre Ridley Scott e la troupe erano all’opera per realizzare le immagini alla villa Loubono, fervevano i preparativi per le ultime scene che saranno invece filmate domattina presso la pista di Weissmatten, battuta per l’occasione. Ci sarà di nuovo Adam Driver, avvistato già ieri proprio sulla pista, intento a provare la discesa accompagnato da un maestro. Ridley Scott, nel frattempo, soggiorna in una villa con piscina affittata nei pressi di Noversh, a Gressoney-Saint-Jean.
A Gressoney i primi fan di Lady Gaga
Nonostante i quattro posti di blocco allestiti dalle forze dell’ordine a Pont-Saint-Martin, Gaby, Gressoney-La-Trinité e lungo la strada per Staffal, sono numerosi i curiosi che in qualche modo sono riusciti a salire per scattare una foto sui set e con la speranza di poter incrociare uno degli attori. In particolare, diverse fan di Lady Gaga questa mattina erano già alla ricerca di informazioni preziose per poter intercettare il loro idolo.
Più di 250 persone a Gressoney per la produzione
Nei due paesi l’atmosfera è surreale, con decine di furgoni neri, addetti al trasporto della produzione, impegnati in un via vai senza sosta, mentre in giro c’è poca gente: qualcuno sfrutta il weekend per un’ultima sciata, qualcun altro beve un caffè al bar. “In realtà sono tutti blindati negli alberghi – ci spiegano a La Trinité – anche per la questione Covid”. Per strada, in ogni caso, ci imbattiamo in gruppetti di persone, la parlata romanesca si mescola con il forte accento americano. Sono circa 250 le persone della produzione presenti in loco, con base operativa allo Sport Haus.
La soddisfazione degli albergatori
“Per Gressoney è una buona cosa – sottolinea l’albergatrice Laura Thedy, presidente del Consorzio Turistico – sono eventi che lasciano qualcosa di buono, soprattutto quest’anno dove siamo a zero come turisti. Per una settimana non ci saranno grandi incassi, considerando i costi per riscaldare le strutture chiuse da tempo, ma dal punto di vista psicologico aiuta. Con le nuove ipotesi di Dpcm mi sembra che si salti a pie pari sulla stagione estiva, quindi, questa settimana sarà l’unica con un po’ di movimento”. La produzione ha chiesto 250 camere doppie ad uso singolo, un’altra trentina serviranno invece alla Fiction Rai Sopravvissuti, le cui riprese sono in programma dal 7 al 9 di marzo.
“La produzione americana si è mossa in autonomia, mentre quella italiana si è rivolta al Consorzio. In totale saranno una decina le strutture coinvolte in questi giorni”.
Qualcuno ha già avuto conferma della prenotazione, mentre altri sono ancora in ballo. “Le richieste sono arrivate un mese fa. In una stagione normale, avrebbero trovato la metà delle camere”.
Oltre alle strutture alberghiere la produzione ha affittato per una decina di giorni lo Sport Haus di Gressoney-Saint-Jean, come base operativa e dove un servizio catering fornirà i pasti alle persone coinvolte nel film. Diversi i residenti coinvolti, oltre che come comparse anche per vari servizi: dai trasporti, alle pulizie, alla sorveglianza e messa in atto delle misure di sicurezza Covid (prendere la temperatura, garantire il distanziamento ecc). Per tutti la produzione ha attivato uno screening con tamponi antigenici. “C’è stata una caccia al lavoro”, racconta Daniele Valverde, referente Adava in paese, “soprattutto per chi lavora nel turismo ed è fermo da tempo.”