“Carabinieri nel cinema” è il tema della mostra inaugurata nella mattinata di oggi, giovedì 2 giugno, nella saletta d’arte comunale di via Xavier de Maistre ad Aosta, presenti le autorità regionali e militari. L’iniziativa è dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo e rientra nelle celebrazioni per il 208° anniversario di fondazione dell’Arma, in collaborazione con il Comando Gruppo Aosta. La mostra sarà visitabile sino a martedì prossimo, 7 giugno, con apertura dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.
L’esposizione traccia il percorso dei Carabinieri sul grande schermo, con decine di film girati fin dall’epoca del muto, esportati con successo anche in Inghilterra e negli Stati Uniti. Con l’avvento del sonoro, ed il Paese entrato in età repubblicana, la figura dell’Arma a conquistare il cinema è Salvo d’Acquisto, martire dell’occupazione tedesca in “La fiamma che non si spegne” (1949) e nel film omonimo del 1975, in cui lo interpreta un giovane Massimo Ranieri.
Del 1949 si ricorda poi “In nome della legge” di Pietro Germi, ma indimenticabili restano “Pane, amore e fantasia” (1953) e “Pane, amore e gelosia” (1954), entrambi firmati Luigi Comencini, con un galante Vittorio De Sica nei panni del maresciallo Carotenuto, accanto ad un’avvenente Gina Lollobrigida. Alberto Sordi è un ladruncolo di periferia travestito da Carabiniere in “Ladro lui, ladra lei” (1958) e Totò si cimenta in “I due marescialli” di Sergio Corbucci (1961).
“Il giorno della civetta” (1968), con Franco Nero, è la pellicola tratta dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia e, nel decennio successivo, il cinema restituisce il clima di tensione sociale in cui piomba l’Italia, per esempio con film come “Il caso Mattei” (1972) di Francesco Rosi, in cui i militari indagano sulla morte del Presidente dell’Eni. Nel 1984, lo stile semiserio è la cifra con cui Carlo Verdone dirige e interpreta, assieme ad Enrico Montesano, “I due Carabinieri”(1984).
Nel 1992 esce “Il ladro di bambini” di Gianni Amelio, con Enrico Lo Verso, opera in cui un carabiniere alle prese con una coppia di bambini, senza parenti e disadattati, che nessuno sembra volere, rimette l’accento sulla lettura dei sentimenti cui è confrontato ogni giorno l’uomo in divisa. In epoca recente, serie come “Il maresciallo Rocca”, impersonato dal compianto Gigi Proietti, o “Don Matteo”, di cui è terminata da poco la 13a serie, hanno portato l’Arma in tv. Titoli e nomi che perpetuano l’immagine del Carabiniere come eroe popolare.