I due premi Strega Desiati e Raimo inaugurano la Saison Littérature

Veronica Raimo e Mario Desiati hanno tracciato una linea immaginaria tra Aosta e Berlino disseminandola di sguardi diversi sul mondo.
Saison Culturelle Littérature
Cultura

Una rassegna neonata, che, da un solo anno, amplia i linguaggi comunicativi della sorella maggiore, la Saison Littérature, dopo i primi passi dell’edizione 2021/2022, ora inizia a sentirsi e a presentarsi ancora più strutturata e interessante, debuttando con due pesi massimi di questo anno letterario: Mario Desiati e Veronica Raimo, rispettivamente Premio Strega e Premio Strega Giovani 2022.

La prima serata della sezione letteratura della Saison ha lanciato (e rispettato), il titolo di quest’anno: Scrivere Raccontare e Raccontarsi, con due autori in grado di raccontarsi raccontando i loro percorsi, il cambio di vita dopo il Premio Strega (se c’è stato e se è stato sostanziale), Berlino, la città in cui entrambi si sono trasferiti e hanno vissuto per diverso tempo, trovandovi dapprima un luogo dove tutto il potenziale potesse esprimersi e in seguito una città come le altre, per poi rientrare in Italia.

Una serata sempre sul filo delle similitudini tra i due autori, con una costante e colta ironia ideale per raccontare due romanzi non per forza complessi, ma in grado di dipingere mondi, generazioni e un senso di estraniamento dalla vita, dalla scrittura come processo e dall’elaborazione spesso di sentimenti e avvenimenti.

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Se Desiati conduce il lettore nei mondi di Claudia e Francesco, nelle relazioni fluide che raccontano di un mondo vario e diverso che sempre più elimina i limiti nell’approccio interpersonale con il suo Spatriati, attraverso il quale indaga le connotazioni di una parola che nel suo dialetto significa “diverso” e “che si chiama fuori dal branco, dall’opinione comune”, la Raimo ha invece vinto lo Strega Giovani 2022 con un romanzo che ci tiene a precisare non è un mémoire, ma in ogni caso contiene molto di lei, anche attraverso il titolo Niente di Vero, dove Vero diventa sia verità che Veronica.

Indagare, raccontare e mettere sotto i riflettori sensazioni e relazioni che possono cambiare, palesarsi o nascondersi è stato uno dei fil rouge della serata che ha collegato, per 90 minuti, Aosta e Berlino con una linea immaginaria disseminata di sguardi diversi sul mondo.

 

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