"Pur ribadendo la nostra perplessità nei confronti di alcune scelte di gestione della Film Commission Vd’A, che, di fatto, rischiano di penalizzare soprattutto i professionisti della nostra categoria, ci auguriamo che certe dichiarazioni da parte della classe politica, prima di essere esternate pubblicamente, vengano verificate e valutate nella loro complessità". L’Associazione dei Professionisti dell’Audiovisivo – Valle d’Aosta si scaglia contro Stefano Ferrero. Il consigliere grillino, nelle ultime due sedute del Consiglio Valle, attaccando la Film Commission ha fatto alcune esternazioni che non sono piaciute al direttivo dell’Apa Vd’A.
L’Associazione ha trovato "estremamente riduttivo e ai limiti dell’offensivo che si definisse ironicamente “il famoso cinema valdostano”, qualificando le professionalità locali del settore con l’espressione “c’è qualcosetta”".
L’Apa ricorda, quindi, come gli autori valdostani hanno saputo, in particolare negli ultimi anni, "far circolare le proprie opere sia in Italia che all’estero, conquistando premi e selezioni in importanti contesti festivalieri e televisivi di carattere internazionale. Questi risultati nascono dalle competenze e dalla creatività di filmmaker ed imprese, che, spesso a fronte di grandi sacrifici, hanno lavorato con impegno e professionalità, in un momento economico particolarmente difficile".
Successi che hanno contraddistinto soprattutto le opere sostenute dalla Film Commission Vd’A. "I contributi erogati dall’Ente – si legge in una nota – hanno permesso una ricaduta sul territorio, verificabile e quantificabile, così come previsto dai bandi, almeno del 120% rispetto alla cifra stanziata. Inoltre questa percentuale è stata, nella maggior parte dei casi, ampiamente superata, producendo una effettiva ricaduta diretta, nella nostra regione, di 3 euro per ogni euro investito".
L’Assocazione ricorda ancora come l’istituzione della Film Commission Vd’A, "ha rappresentato per il nostro settore un fondamentale passo avanti nella gestione delle risorse da destinare ad un comparto in cui lavorano molti professionisti e che, oggi più che mai, assume un’importanza centrale nelle strategie di comunicazione del territorio nel suo complesso, permettendo una più trasparente assegnazione dei contributi e favorendo pluralità di voci e indipendenza produttiva".
Infine il direttivo dell’Apa sottolinea come "le cifre stanziate nei bandi suddetti, risultano molto inferiori, sia rispetto ai bandi analoghi delle altre Film Commission italiane, sia rispetto all’investimento diretto, in prodotti similari, attuato dalle amministrazioni pubbliche precedentemente all’istituzione dell’Ente, attraverso commissioni dirette e contributi privi di ogni vincolo".