Mancano sei giorni alla nuova edizione, al nuovo grande evento di Celtica, la festa creata nel 1997 dall’associazione Clan Grande Orsa per riunire in Valle d’Aosta appassionati e curiosi della cultura celtica e per far rivivere un sogno antico attraverso musica e danze, concerti e sfilate, conferenze e giochi, poesia e rievocazioni storiche. Il luogo scelto è naturalmente magico, l’aria che vi si respira, le vibrazioni musicali degli oltre 300 artisti celtici arrivano direttamente al cuore. Passato e presente si uniscono in atmosfere poetiche, create dall’arpa celtica e dalle cornamuse scozzesi, dai tamburi galiziani, dalle danze irlandesi, dagli accampamenti storici e dai racconti di storie e leggende antiche. Il bosco del Peuterey in Val Veny, a Courmayeur, ai piedi del Monte Bianco è in questi giorni, e in realtà da tempo, un brulicare di gente che lavora sorridente per preparare tutto, strutture, palchi, ospitalità. Gli oltre 150 volontari sono pronti a scendere in campo per rendere questa nuova edizione del Festival internazionale di musica e cultura celtica unico.
I volontari sono di tutte le età e provenienze, e da settimane sono al lavoro, cambiando il volto di parte del bosco, sempre nel rispetto di questo magico luogo. Molti volontari passano così, lavorando e dedicandosi agli altri, le proprie vacanze. Un’esperienza impagabile per molti di loro, “molto meglio di una vacanza” come commentano alcuni. Il lavoro è intenso, prima, durante e dopo i giorni dell’evento. Si fanno i turni: ognuno viene responsabilizzato in un ruolo ben definito. Tra le tante figure ci sono gli “angels” che stanno a fianco dei gruppi musicali e artisti, seguendone ogni passo ed esigenza. Ci sono gli addetti del palco, del bar, dell’organizzazione, dei laboratori…un formicaio in continuo fermento. E dopo i quattro giorni di Celtica il lavoro continua con la pulizia del bosco, attenta, quasi maniacale, per restituire quella che è stata una “casa all’aperto” alla sua dimensione, senza uomini, senza canti, senza suoni e rumori se non quelli del bosco e di chi vi abita per natura… Chi vive Celtica come ospite assapora l’energia dell’incontro e delle tante suggestioni che il programma di appuntamenti è in grado di regalare. Chi lavora in Celtica assapora il piacere del sorriso e la soddisfazione del pubblico, nulla di più appagante dopo un anno intenso di lavoro…perché il giorno dopo la conclusione dell’evento, già si pensa all’edizione che verrà… e durante l’anno naturalmente ci si incontra e si condividono idee per regalare nuovamente grandi emozioni, accomunati sempre da quell’idea originaria che oggi è semplicemente e fortemente Celtica.
I momenti magici saranno davvero tanti e tra questi ci sono indubbiamente i grandi concerti che anticipano ogni anno il magico momento di “Greenlands”, sabato 5 luglio alle ore 00,45, l’Inno delle nazioni celtiche, suonato da tutti i musicisti che prendono parte a Celtica. E’ in questo momento che i volontari si riuniscono tutti insieme sotto il palco per cantare all’unisono. E’ questo uno dei momenti più d’impatto e di forza, un momento amato da pubblico e artisti, così come quello del grande fuoco che alle 00,45h di venerdì 4 luglio illuminerà la notte a giorno.
Quest’anno il primo appuntamento con Celtica è mercoledì 2 luglio a Jovençan, presso La Gabella, prima delle tante tappe toccate in Valle dal Festival celtico, alle ore 20 per un evento speciale: un apericeltica! (A pagamento). Dalle ore 20 alle 22 poi spazio alla musica della Royal Burgh of stirling Pipe Band e all’arpa di Vincenzo Zitello.
ECCO COS’E’ CELTICA