Il Castello Baron Gamba va in Orbita
È nella natura dei castelli custodire al loro interno le cose preziose, ma se per una volta a splendere fosse qualcosa che sta al loro esterno? Orbita, l’installazione di light art pensata da Massimo Uberti per il Castello Gamba, racconta proprio questa storia: fa risplendere la bellezza dell’edificio, rendendolo visibile da molto lontano e connotandolo a tutti gli effetti come Museo Contemporaneo. L’orbita, che si dipana intorno al castello, riesce a sottolineare l’importanza del Gamba anziché soffocarne le caratteristiche: “Realizzata da Massimo Uberti– sottolinea Viviana Maria Vallet, Dirigente della Struttura patrimonio storico-artistico e gestione dei siti culturali e responsabile scientifico del Castello Gamba –, Orbita sarà anche ‘un’insegna’ per quella che si è dimostrata essere la casa del contemporaneo in Valle d’Aosta. Il 2022 è un anno speciale per il Castello Gamba: il 27 ottobre festeggeremo i 10 anni dalla sua apertura. Sarà l’occasione per fare il punto su quanto si è fatto e immaginare insieme il prossimo futuro. Dopo alcune fortunate sperimentazioni espositive, gli ultimi quattro anni sono stati segnati da una sorta di rinascita e di fecondo sviluppo del museo, che vede in questa installazione un degno “coronamento” per festeggiare il decennale con una grande opera d’arte di impatto universale”.
Il Castello Gamba si presta a un gioco geometrico-artistico unico, uno svelare l’identità moderna e contemporanea del museo, rendendo l’edificio, dalle linee severe e squadrate, un vero e proprio spazio aperto e proiettato verso l’esterno, come se l’Orbita, che si è accesa il 21 luglio, fosse un invito a entrare e scoprire la bellezza. L’opera, realizzata anche grazie al contributo di Regione Autonoma Valle d’Aosta, eÌ il progetto vincitore dell’avviso pubblico PAC2020-Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, cui il Castello Gamba ha partecipato con un progetto, ideato e curato da Casa Testori, che si concluderà in autunno con un convegno dedicato all’opera e alla Light Art.
“La severa struttura del castello viene trafitta e alleggerita da un segno contemporaneo che accelera la capacità di irradiazione culturale del suo contenuto, messo in un nuovo circolo di trasmissione – afferma Davide Dall’Ombra, Direttore di Casa Testori e curatore del progetto – Orbita, di cui l’edificio, e le opere d’arte che contiene sono il centro generativo, il sole intorno cui ruotare, è nata da un progetto voluto dalla Struttura patrimonio storico-artistico e gestione siti culturali della Soprintendenza regionale della Valle d’Aosta. Nel quinto anno di collaborazione con il Castello Gamba, Casa Testori ha elaborato un progetto pensato per completare il piano culturale di rilancio del museo, avviato nel 2018 con lo studio della collezione e l’individuazione dei suoi punti di forza, proseguito con l’organizzazione di un ciclo di mostre dal titolo Détails, di cui una dedicata a Emilio Isgrò, una dedicata alla montagna Da Courbet a Guttuso (2019), vista con gli occhi di Giovanni Testori, e con la grande mostra di valorizzazione dell’arte contemporanea valdostana: Assalto al Castello (2020-2021). Per il 2022, decimo anno del Museo, è stata ideata una coppia di mostre: l’antologica dedicata a Massimo Uberti e la grande mostra in corso L’ultima guerra di Mario Schifano 1988-1998, dedicata al grande artista del Novecento e aperta fino al 25 settembre prossimo”.
L’installazione, che rimarrà per sempre parte integrante del castello, porta, per la prima volta in Valle d’Aosta, il mondo della Light Art, puntando i riflettori su uno degli edifici più difficili da decifrare nel panorama del patrimonio delle proprietà regionali, ma proprio per questo notevolmente più suggestivo e dal ricco potenziale. Il Castello Gamba, sempre di più, si propone come punto di incontro tra tradizione architettonica e possibilità futuriste, avvicinando la popolazione valdostana, e non solo, all’arte moderna e contemporanea, assurgendo a vero e proprio laboratorio in grado di far convergere nei suoi spazi varie forme di arte e comunicazione.