Il direttore di “Les Mots” Arnaldo Colasanti nel mirino di “Striscia” per il “Premio strega”

Il tg satirico di Antonio Ricci ha dedicato due servizi al critico letterario, identificandolo nella “gola profonda” che ha svelato in anticipo il vincitore 2016 del premio letterario più prestigioso d’Italia.
Da sx Antonio Scurati e Arnaldo Colasanti
Cultura

Arnaldo Colasanti, direttore artistico di “Les Mots”, nella bufera. Il critico letterario, volto noto in Valle, dove si trova in questo periodo per il “Festival della Parola” che si concluderà il 1 maggio, è finito nel mirino del Tg satirico di Mediaset “Striscia la Notizia” di Antonio Ricci.

In un servizio andato in onda nella puntata dell’altro ieri, mercoledì 26 aprile, il “Mago Casanova” sostiene che proprio il condirettore della rivista “Nuovi argomenti” sia la “gola profonda” che, in passato, ha rivelato in anticipo il nome del vincitore 2016 del “Premio Strega” (Edoardo Albinati), oltre a svelare alcuni “meccanismi occulti” del “dietro le quinte” del premio letterario più prestigioso d’Italia.

In vari spezzoni audio mandati in onda da “Striscia” e ricondotti a Colasanti, si sente: “Albinati da me ha preso nove voti, perché io ho un voto e voto uno. Gli altri otto fanno parte della mia cordata e gli editori hanno i loro pacchetti”. E ancora: “La fondazione Bellonci, cioè ‘Strega’, è contenta che vinca un editore grande. Si fa bingo!”.

In un’altra delle testimonianze inserite nel “pezzo” ed attribuite al direttore di “Les Mots” (che, ricorda il “Mago Casanova”, all’epoca della vittoria di Albinati era anche componente della segreteria tecnica tecnica del Ministro dell’Istruzione), la voce registrata si accredita di un ruolo nella nomina di Nicola Lagioia (anch’egli vincitore di uno “Strega”) a direttore del Salone del libro di Torino.

“Io sono sempre dietro le quinte. – si sente – Dietro le quinte, posso fare quello che voglio. Sei più duraturo. Da questo punto di vista, io sono proprio filo-governativo! Sto dietro le quinte… Io sono Gianni Letta! Nella nomina di Lagioia a direttore… ci sono io. Massimo Bray ha chiesto se davo parere positivo. Se avessi dato parere negativo, lui [Lagioia] non sarebbe stato direttore”.

Infine, l’ultimo spezzone proposto apre uno squarcio tutt’altro che meritocratico sulle dinamiche della giuria del "premio Strega", estesa proprio recentemente a 660 votanti. Malgrado ciò, infatti, la scelta del vincitore sarebbe appannaggio di quella che Casanova definisce “una ristretta élite”: “come accade nella politica, parlano solo quelle persone che devono parlare! Cioè, non è una cosa assembleare. A volte, una cena vale più di un’assemblea, no?”.

Parole che il servizio affianca a denunce levatesi dal mondo degli scrittori sul premio, da quelle di Antonio Moresco (escluso dalla “cinquina” dell’edizione 2016) alla minaccia di Pier Paolo Pasolini di abbandonare la gara nel 1968, perché “diventata ostaggio dell’industria editoriale”. Voci catalogate, quasi sempre, come gli acrimoniosi sfoghi di perdenti, ma che alla luce delle registrazioni proposte assumono un significato diverso.

Nella puntata di ieri, giovedì 27 aprile, “Striscia la notizia” è poi tornata sulla questione, con un "pezzo" dal titolo “Giallo ad Aosta”. In esso, Colasanti viene mostrato ripreso (di nascosto) seduto tra il pubblico della tensostruttura di “Les Mots”, in piazza Chanoux, durante la proiezione del film “Frammenti di vita partigiana”, che poco prima aveva introdotto in qualità di direttore della manifestazione organizzata dall’Assessorato all’istruzione e cultura (incarico che, per quest’edizione, vale trentamila euro). 

E’ il momento in cui va in onda il primo reportage del “Mago Casanova”. Ad un certo punto, Colasanti riceve un messaggio sul suo telefono, che rilegge più volte. Poi, si alza e improvvisamente lascia la struttura, nonostante il programma prevedesse il suo intervento anche dopo il film. La telecamera lo segue mentre si allontana a piedi, da solo, prima in piazza San Francesco, poi in via Hotel des Etats. Il servizio si chiede se la “fuga” sia stata dettata dall’essere stato avvisato di quanto appena trasmesso da Mediaset.

C’è da scommettere che gli strascichi della vicenda non mancheranno. “Striscia” è stata alla base di veri e propri “terremoti” e l’idea è che questo possa essere un ottimo candidato ad uno dei prossimi. La sensazione, riguardando il primo servizio, è che lo scrittore e critico letterario sia stato tradito da qualcuno di cui si fidava oltremisura, forse un giornalista (nello spezzone sulla nomina di Lagioia a direttore, ad un certo punto, è presente un eloquente “se lo scrivi m’incazzo…”), a cui ha reso dichiarazioni quantomeno inopportune.

Malgrado lo squarcio aperto dal servizio sul “Premio Strega” vada ben oltre la querelle personale, significa che il Direttore di “Les Mots” è verosimilmente cosciente di chi c’è dietro alla diffusione di quelle registrazioni e che la sua contromisura potrebbe non tardare. Si vedrà, magari proprio nei giorni di festival che ancora restano ad Aosta, se “scherza con i fanti, ma lascia stare Colasanti” possa essere più di una facile rima, o se Re Ricci allungherà ancora il suo curriculum di vittime illustri (nel quale si annovera, tra l’altro e per fare un solo nome, Vanna Marchi).

Guarda il servizio di Striscia.

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