“Il Mio Posto a Tavola”, una storia di adozione tra la Valle d’Aosta e gli Stati Uniti

Il film racconta la storia di Santo Marabella, nato ad Aosta e adottato in Pennsylvania durante la “Baby Scoop Era”.
Il mio posto a tavola Alessandra Miletto Alessia Gasparella Tracy Schott e Santo Marabella
Cultura

Una pagina poco raccontata della storia del Novecento, quella delle adozioni forzate durante la “Baby Scoop Era”, rivive attraverso la vicenda personale di Santo D. Marabella, nato ad Aosta e adottato da una coppia statunitense. È il tema al centro del documentario Il mio posto a tavola”, presentato al Cinema de la Ville sabato 31 maggio.

Realizzato da Marabella Enterprises e Schott Productions con il sostegno della Film Commission Vallée d’Aoste e della casa di produzione valdostana Red Sled Films, racconta il percorso identitario di Marabella, adottato da Anna e Sam Marabella in Pennsylvania. Le riprese si sono svolte tra Reading e Aosta, città natale del protagonista, dove la troupe americana si è trasferita per completare le scene ambientate in Valle.

Set Il mio posto a tavola
Set Il mio posto a tavola

Il progetto, ideato nel dicembre 2024 dallo stesso Marabella, è stato affidato alla regia di Tracy Schott, sua collaboratrice di lunga data nel campo del teatro e del cinema indipendente. “Per anni ho cercato il modo migliore per raccontare questa storia, – spiega Marabella – ma non riuscivo a capire se dovesse essere un’opera teatrale, un libro o un film”.

Inizialmente concepito come cortometraggio, il film ha progressivamente assunto un respiro più ampio, man mano che la ricerca si approfondiva e si delineavano i legami tra la vicenda personale e il contesto storico più ampio. “Inizialmente pensavamo di realizzare un cortometraggio sull’esperienza di Santo come adottato italoamericano – spiega la regista Tracy Schott – ma, scavando più a fondo nella sua storia e scoprendo di più sulla Baby Scoop Era, ci siamo resi conto che il bisogno di Santo di trovare il suo posto a tavola era condiviso dagli adottati e dalle loro famiglie in tutto il mondo. Attraverso il viaggio di Santo scopriamo cosa significa appartenenza”. Il film mette infatti in relazione la vicenda dell’adozione di Marabella con dinamiche simili osservate in altri Paesi, tra cui Regno Unito, Irlanda, Belgio e Australia.

Set Il mio posto a tavola
Set Il mio posto a tavola

Il film è stato realizzato da una squadra internazionale, composta dal direttore della fotografia Sebastian Nieves, dal montatore R. Bradley Bass, dal compositore Chris Heslop e dal produttore consulente Tony Gerber. Per la parte italiana, la produzione ha visto il coinvolgimento di Alessia Gasparella e Giorgio Vigna di Red Sled Films. Dopo un periodo di ricerca e sviluppo durato alcuni mesi, le riprese si sono svolte tra Reading (Pennsylvania) e Aosta per un totale di dieci giorni. La post-produzione si è conclusa ad aprile 2025.

Oltre al contributo della Film Commission Vallée d’Aoste, il progetto ha ricevuto il sostegno di enti americani come la Carolyn & Jerry Holleran Foundation, la Reading Musical Foundation, il PA Film Office, e il contributo di oltre cento donatori individuali.

Dopo una prima proiezione privata al Cinema de la Ville di Aosta, sono previste nel corso dell’anno proiezioni pubbliche, anche in altri contesti internazionali.

Il mio posto a tavola
Il mio posto a tavola

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