Il regista Alexander C.Lorne in finale al Festival Mondiale del Cinema sullo Sport FICT

"Alexia" e "90 giorni per 2 minuti" sono le due produzioni che passano la selezione e saranno proiettati a Milano, insieme ad altre 150 produzioni provenienti da tutto il mondo. Alla finale 100 Tv da tutto il mondo, 312 giornalisti, 252 produttori.
90 giorni per 2 minuti
Cultura

Alexander C.Lorne, regista valdostano, ce l’ha fatta. Le sue produzioni "ALEXIA" e "90 GIORNI PER 2 MINUTI" sono in finale, insieme ad altre 150 produzioni provenienti da tutto il mondo, e verranno presentate e proiettate alla 30esima edizione del “Festival mondiale del cinema sullo sport” che avrà luogo dal 5 al 9 dicembre 2012 a Milano.  Alexander, giovane imprenditore titolare della casa di videoproduzioni Alx productions, figlio della cantante Ranzie Mensah, ha ricevuto la notizia il 5 settembre scorso direttamente dalla direzione del Festival “Non ci credo ancora, sono molto felice perché a quanto pare sono il primo produttore indipendente che ha presentato due documentari ed entrambi sono passati. Il passo più difficile era proprio riuscire ad essere selezionato per la finale. Non conoscevo il Festival – confessa Alexander Lorne – mi hanno contattato loro perché avevano visto i miei trailer, non so come. Mi hanno chiesto di partecipare e mi sono iscritto”.

Il Festival Mondiale del Cinema sullo Sport FICTS, evento dedicato al cinema, alle Televisioni e alla Comunicazione sportiva, si svolge a conclusione di 14 Festival che compongono il Campionato Mondiale della Televisione e del Cinema sportivo “World FICTS Challenge” che si svolgono nei 5 Continenti. I produttori che prendono parte alle selezioni sono del calibro di SKY Sport, ESPN, MIRAMAX FILMS, RAISPORT,CCTV, ABC. La finale viene trasmessa in diretta su Raisport per un totale di 15 ore e su internet, il pubblico atteso all’interno degli edifici adibiti alle proiezioni è di circa 9000 persone ed è attesa la presenza di 100 Tv da tutto il mondo, 312 giornalisti, 252 produttori. Insomma, dire che si tratta di una vetrina di primo piano è limitarsi. Il Festival è luogo di incontro privilegiato per autori, media, emittenti televisive, Network mondiali, radio, case di produzione, major, produttori, registi, Comitati Olimpici e Federazioni sportive, agenzie pubblicitarie e di comunicazione, e tutte le produzioni provenienti dai 5 Continenti concorreranno per l’assegnazione della “Guirlande d’Honneur”, l’“Oscar della Tv e del Cinema sportivo”.

“Sono molto felice – continua Alexander – anche perché è la prima volta che realizzo un film documentario sportivo e questa occasione permette una grande visibilità, la possibilità di incontrare grandi produttori e tv, è una grossa opportunità”. C’è poi una concomitanza curiosa, il Festival compie 30 anni così come Alexander? Forse gli antichi lo avrebbero letto come segno propiziatorio e di buon auspicio, per il giovane regista valdostano è un grande riconoscimento anche solo quello di essere in finale, vien da dire “buona la prima”.

I DOCUMENTARI IN FINALE
“Alexia” è un film documentario che racconta una storia d’amore e passione, fascino e spettacolarità. E’ soprattutto un racconto umano che affronta lo sport dal punto di vista di una bambina che deve superare la paura di sbagliare, di fallire e di deludere. Il contesto è quello della ginnastica artistica. “C’è anche molta Valle d’Aosta – racconta Lorne – nei paesaggi, nei luoghi negli allenamenti. Ho voluto una rappresentazione del territorio e ho cercato di essere molto poetico in questo lavoro”.
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“90 giorni per 2 minuti”. E’ un film documentario che racconta la storia di un gruppo di atlete e amiche che affrontano un lungo ed insidioso percorso fatto di estenuanti allenamenti in palestra, lezioni a scuola e studio a casa… sacrificando così tutto il proprio tempo libero nonostante l’età. La GymAosta è la squadra di ginnastica ritmica cui appartengono le protagoniste che per la prima volta devono affrontare una competizione nazionale. Hanno 90 giorni, ed una volta scaduto il tempo, bisognerà gareggiare in soli 2 minuti di fronte ad un grande pubblico. Qui il regista ha scelto di concentrarsi sull’aspetto psicologico dello sport. L’ansia, la paura, lo stress, la paranoia che Chiara,Tsege, Debora e le altre atlete provano sono l’essenza stessa dell’opera.
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